Nuove perquisizioni all'Asp | L'inchiesta si allarga - Live Sicilia

Nuove perquisizioni all’Asp | L’inchiesta si allarga

Salvatore Cirignotta

I carabinieri hanno sequestrato faldoni di carte in diversi uffici dell'Asp 6. Al vaglio della Procura la posizione di altri funzionari della sanità palermitana. Un personaggio che lavora a Roma avrebbe fatto pressioni per aggiudicarsi l'appalto.

Palermo, lo scandalo Sanità
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PALERMO – Nuovo giro di perquisizioni all’Azienda sanitaria di Palermo. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria hanno setacciato e sequestrato faldoni di carte in diversi uffici dell’Asp 6 e si sono portati via anche i computer utilizzati dall’ex commissario Salvatore Cirignotta. Si sono presentati sia nella sede di via Cusmano che in via Gaetano La Loggia, dove si trova il Provveditorato che si occupa delle gare d’appalto. Ed ancora, a Villa delle Ginestre e e a casa del direttore della struttura che ospita il centro di riabilitazione. Finora sotto inchiesta è finito soltanto Cirignotta, ma presto l’elenco degli indagati potrebbe allargarsi.

Al vaglio della Procura c’è, infatti, la posizione di altre pedine della sanità palermitana. Pedine, perché, gli inquirenti stanno cercando di trovare riscontri all’ipotesi che esista un sistema per controllare le gare d’appalto. Nel corso delle perquisizioni a casa di Cirignotta sarebbero stati trovati dei documenti che portano alla mega gara bandita dall’Asp per l’acquisto di pannoloni. Un servizio quinquennale per un importo di 40 milioni di euro.

La gara prevedeva tre fasi. La consegna, già avvenuta, delle buste con i requisti tecnico amministrativi delle aziende, la nomina da parte di Cirignotta della commissione esaminatrice, che lo scorso ottobre ha iniziato ad analizzare i requisiti delle imprese, e la fase finale dell’apertura delle buste con le offerte per dichiarare il vincitore. Una fase che sarebbe stata espletata a breve e che è saltata dopo la denuncia del governatore Rosario Crocetta.

Cirignotta, intanto, ha chiesto di essere interrogato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Gaetano Paci e Daniela Varone. I magistrati contano di arrivare all’interrogatorio, che non sarebbe stato ancora fissato, con il quadro completo della situazione. Che sarà tale quando i carabinieri avranno raccolto tutto il materiale che riguarda la gara degli assorbenti e le altre 40 finite sotto osservazione. Tutte bandite negli ultimi mesi dall’azienda sanitaria diretta da Cirignotta fino al momento della sua revoca decisa la settimana scorsa dall’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino. Alla luce della denuncia del presidente della Regione i magistrati del pool che si occupa di pubblica amministrazione stanno rileggendo i fascicoli che riguardano inchieste già aperte dalla Procura.

Nulla trapela sul fronte investigativo. A cominciare dalle dichiarazioni dei due funzionari che stanno aiutando i magistrati a fare chiarezza. Uno di loro, mercoledì scorso, all’uscita dell’ufficio, è stato minacciato. L’uomo che lo ha avvicinato avrebbe fatto riferimenti precisi all’appalto. Le indagini si sono così spostate da Palermo a Roma dove ha sede una multinazionale che ha partecipato alla gara. È stata perquisita la casa romana di Cirignotta che nella Capitale ha lavorato per anni. E a Roma lavorerebbe un personaggio entrato nelle indagini. Forse un grosso imprenditore della sanità e amico di Cirignotta che potrebbe avere esercitato pressioni sull’ex manager dell’Azienda sanitaria palermitana per aggiudicarsi l’appalto.

 


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