Sicilia, intervista a Schifani in redazione: "Risultati e obiettivi"

Schifani: “Guidare la Sicilia è impegnativo ma riaccetterei” VIDEO

La prima parte del colloquio. Si parla di emergenze e soluzioni
L'INTERVISTA
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PALERMO – La burocrazia regionale alla quale “talvolta è stato necessario fare un richiamo”, l’obiettivo dei termovalorizzatori, la rete ospedaliera “da riorganizzare” e la soddisfazione per il traguardo del pareggio dei conti ormai a portata di mano. Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ospite della redazione di LiveSicilia per una intervista con il direttore Roberto Puglisi e con il cronista politico, Salvo Cataldo, traccia un bilancio di metà mandato ma l’occasione è utile anche per guardare all’immediato futuro.

Sanità, siccità ed economia

Nella prima parte del colloquio con il nostro quotidiano (la seconda sarà online domani, sabato 19 aprile) il governatore parla di sanità, economia e siccità, con uno sguardo anche al lavoro della Cts (Commissione tecnica specialistica) per le autorizzazioni ambientali: “Il mio fiore all’occhiello – dice -. Quando sono arrivato c’era un regolamento di quasi 40 pagine, abbiamo lavorato per snellire le procedure e abbiamo fatto in modo che la commissione fosse composta da esperti”.

La burocrazia regionale

Pronti, via: si ripercorrono i primi mesi a Palazzo d’Orleans: “Un primo anno di rodaggio tecnico, per prendere le misure, poi ho avviato una velocizzazione dei processi decisionali e questo è uno sforzo che continua”. Il riferimento è alla burocrazia regionale: “Stimo chi ne fa parte ma a volte è stato necessario fare dei richiami. Non c’è malafede ma soltanto una mentalità che porta a non decidere e, di conseguenza, a rallentare i processi decisionali”.

“Governare la Sicilia è pesante ma riaccetterei”

Poi un passo indietro nel tempo (“mi è stato chiesto di candidarmi a governatore perché il mio nome era garanzia di sintesi e unità della coalizione”) che consente anche di guardare al futuro: “Ho risposto di sì a quelle richieste e le riaccetterei – afferma Schifani, con riguardo alla prima ‘chiamata’ -. Amo la mia terra e non l’ho mai trascurata. Lo rifarei, anche se si tratta di un lavoro abbastanza impegnativo e pesante”.

Gli obiettivi del primo mandato

Prima di pensare al futuro, però, ci sono degli obiettivi che l’inquilino di Palazzo d’Orleans si prefigge di raggiungere entro il 2027. “Sarò soddisfatto se avrò avviato i lavori dei termovalorizzatori, se avrò definito il nuovo Polo pediatrico con il rifacimento degli ospedali Civico e Policlinico di Palermo. Se avrò reso la Sicilia in grado di attrarre investimenti grazie a regole certe per gli imprenditori che non dovranno più temere i rallentamenti amministrativi”.

Il Pil della Sicilia

L’economia le politiche di sostegno agli investimenti come un mantra: “Vorrei consegnare agli elettori l’aumento del Pil. È stato così nel 2024 ma non mi illudo, troppe incertezze sulla scena globale di questo 2025. Non si possono fare previsioni. Spero comunque di consegnare una Sicilia che si ‘muove’ nello scenario economico. Attendiamo i dati del primo semestre 2025, siamo moderatamente ottimisti anche se non mi aspetto il maxi-boom delle maggiori entrate registrato nel 2024: le congiunture sono diverse”.

“Verso l’azzeramento del disavanzo”

Di una cosa, però, Schifani si dice “certo”: la Sicilia “si avvia all’azzeramento del disavanzo“. Un dato “acquisibile entro un anno”. “Un fatto storico – aggiunge – raggiunto anche grazie agli investimenti con misure di stimolo all’economia. Lavoriamo affinché chi investe si inacoraggiato a farlo – evidenzia Schifani -, creando così lavoro e ricchezza grazie anche alla presenza di una regione che aiuta le imprese”.

“Cts fiore all’occhiello”

In quest’ottica si inserisce anche il lavoro della Cts: “Lo considero il mio fiore all’occhiello, sono molto soddisfatto e ringrazio l’allora assessora Pagana per quanto fatto. Quando arrivai c’era un regolamento di quasi 40 pagine. Abbiamo lavorato per snellire le procedure, rimanendo rigorosi sui controlli, e abbiamo fatto in modo che la commissione fosse composta da esperti: persone che decidono perché conoscono la materia. A tutto ciò si aggiunge la provata esperienza del presidente Gaetano Armao, sia in ambito economico che giuridico”.

Le mosse contro la siccità

La siccità è uno degli ultimi argomenti affrontati nella prima parte dell’intervista. Nella lotta contro la carenza d’acqua, quest’estate i siciliani avranno l’appoggio dei tre dissalatori di Trapani, Porto Empedocle e Gela. “Saranno consegnati entro l’estate e porteranno quasi quattrocento litri d’acqua al secondo”, annuncia Schifani che ricorda poi tutto il lavoro fatto negli ultimi mesi: “dall’escavazione di pozzi agli interventi che puntavano ad eliminare le perdite d’acqua nei fiumi”.

L’estate 2025, però, nasconde ancora delle incognite. “In Sicilia orientale non ci sono difficoltà, in Sicilia occidentale qualche problema c’è. Abbiamo migliorato la giacenza ma non siamo al massimo”. Il governatore, però, respinge gli allarmismi: “Non siamo in una situazione di drammaticità, come affermato da un dirigente di Amap (Partecipata del Comune di Palermo, ndr) smentito dalla Cabina di regia regionale”. La situazione in Sicilia occidentale “è comunque sotto controllo e abbiamo sempre la possibilitò di intervenire precauzionalmente”. Il presidente della Regione non dimentica, inoltre, i cinque milioni di euro stanziati con la manovrina che a breve sbarcherà all’Ars: “Sono interventi immediati, che si concluderanno entro l’estate e che serviranno ad eliminare le perdite delle reti idriche e a migliorare l’efficienza delle dighe”, assicura.

Sanità, verso la riorganizzazione degli ospedali

Ultimo capitolo la sanità che nelle ultime settimane ha vissuto momenti difficili, a partire dai ritardi nei referti degli esami istologici a Trapani. Il giudizio di Schifani è ad ampio raggio sul settore: “La situazione può migliorare sicuramente. Non si può dire che siamo davanti ad una sanità sul modello di Lombardia e Veneto – ammette – ma questo non per colpa dei medici o di un assessore. Questa situazione di difficoltà – spiega Schifani – è figlia di un sistema che in passato ha scontato gli effetti di una partitocrazia che ha privilegiato non i migliori ma i più raccomandati”.

C’è poi il nodo “della totale assenza di medici dovuta al numero chiuso nelle università, che ha immesso sul mercato pochi camici bianchi. In Sicilia – prosegue Schifani – subiamo maggiormente questi problemi dal momento che alcuni medici vanno al Nord e altri si trasferiscono nella sanità privata. A risentire di questa situazione -. aggiunge – è la sanità pubblica”.

Una battuta Schifani la riserva al piano di riorganizzazione degli ospedali: “Si sta lavorando sulla rete ospedaliera – afferma -. L’obiettivo è una riorganizzazione. Non si possono avere due reparti di Ortopedia a distanza di tre chilometri l’uno dall’altro, con due primari e due strutture operative. Non possiamo più consentirci tutto questo. Sarà importante il coraggio dell’assessora Faraoni nel portare avanti all’Ars la riorganizzazione della rete ospedaliera”.

Il presidente della Regione, infine, difende medici e personale paramedico: “Abbiamo grandi eccellenze sotto questo profilo, e non dobbiamo piangerci addosso. Dobbiamo migliorare l’aspetto organizzativo del nostro sistema sanitario, anche scegliendo manager all’altezza della situazione – osserva Schifani -. Ad oggi non è difficile iscriversi a quest’albo ma deve essere la politica ad individuare i più bravi. A breve faremo le valutazioni sulla riduzione delle liste d’attesa – annuncia il governatore -. I manager che non avranno rispettato i target saranno revocati. Si tratta di una possibilità inserita per la prima volta. Lo scandalo delle attese di un anno per esami importanti deve finire”.

SEGUE SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA


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