Bimbo intossicato da cannabis| Il medico: "Era quasi in coma" - Live Sicilia

Bimbo intossicato da cannabis| Il medico: “Era quasi in coma”

Sull'intossicazione da cannabis del bambino di 9 anni, parla il direttore sanitario dell'ospedale Di Cristina, Giorgio Trizzino: "Le sue condizioni erano gravissime. Un dosaggio del genere è stato devastante per il suo fisico. Ora sta bene, pochi giorni e sarà dimesso".

“E’ arrivato in ospedale in stato comatoso, con sonnolenza, conati di vomito e un forte mal di testa”. Descrive così le condizioni del bambino di 9 anni intossicato da cannabis, il direttore sanitario dell’ospedale Di Cristina, Giorgio Trizzino, che assicura: “Adesso il piccolo sta bene, è cosciente e presto potrà essere dimesso”. Il peggio è passato dunque, ma resta da capire in quali circostanze il ragazzino abbia fatto uso della droga. “L’esame che abbiamo effettuato non appena il bambino è giunto in ospedale – precisa Trizzino – è immediatamente risultato positivo. E’ stato subito evidente quanto il dosaggio si fosse dimostrato insostenibile per il suo fisico. Le sostanze avevano provocato un’intossicazione da cannaboidi, e soltanto dopo averlo sottoposto al nostro trattamento specifico, possiamo dire che ogni pericolo è scampato. Effettueremo comunque degli approfondimenti per accertare la quantità precisa di droga che ha assunto”.

Al bambino, ricoverato al reparto di neuropsichiatria infantile, sono infatti stati somministrati i farmaci disintossicanti: “Inizialmente è stato effettuato un trattamento di idratazione – spiega Trizzino – e la procedura è andata a buon fine. Tra un paio di giorni le sue condizioni miglioreranno ancora”. All’ospedale dei Bambini i genitori del piccolo di 9 anni hanno atteso con ansia il responso dei medici e, tutt’ora, si trovano lì in attesa di poterlo riportare a casa, a Misilmeri. E’ anche arrivata un’assistente sociale, per inquadrare il contesto nel quale l’episodio si è verificato. Il bambino potrebbe infatti avere fumato uno spinello con dei ragazzi più grandi di lui, potrebbe essere stato influenzato o convinto ad assumere la droga senza rendersi conto delle conseguenze a cui sarebbe andato incontro. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura ordinaria e da quella dei minori, puntano proprio a far luce su come sia potuto accadere”.

 


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