"Irregolarità in commissione gara| Chiederò al Tar lo stop al Festino" - Live Sicilia

“Irregolarità in commissione gara| Chiederò al Tar lo stop al Festino”

Bufera sugli imminenti festeggiamenti in onore della patrona della città. Andrea Peria, titolare della Terzo Millennio, società che ha perso il bando, annuncia: "Chiederò la sospensiva e mi rivolgerò alle autorità inquirenti per l’accertamento di eventuali profili penali".

PALERMO - IL CASO
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PALERMO – Il Festino di Santa Rosalia adesso è a rischio. Malgrado i casting ai Cantieri culturali della Zisa e la conferenza stampa di oggi al Palazzo Arcivescovile in cui il Comune illustrerà la 390esima edizione, la Terzo Millennio di Andrea Peria annuncia ricorso al Tar e soprattutto una richiesta di sospensiva alla giustizia amministrativa. Istanza che, se venisse accolta, bloccherebbe la macchina del Festino che ormai si è messa in moto in vista del corteo del 14 luglio notte e segnerebbe un clamoroso stop che non ha precedenti nella storia recente della città. “C’è il rischio che salti il Festino – dice Peria – ma dura lex sed lex. Nel caso in cui venisse accolta la sospensiva, però, potrei anche lanciare una sottoscrizione offrendo alla città comunque i giochi d’artificio”.

Ma andiamo con ordine, ripercorrendo l’intricata vicenda. Quest’anno erano cinque le ditte ad aver partecipato all’avviso pubblico per l’organizzazione del Festino, con base d’asta 330mila euro: la Mymoon dello studio Festi di Varese, la Terzo Millennio di Peria, Sinergie, il Cantiere delle idee e una Ats tra Promo Palermo, Mama service e Videa. Ma la commissione di gara, composta da un membro Urega e da due componenti del Comune, ha ammesso all’apertura delle buste solo le prime due, scartando gli altri per errori nella documentazione. Poi, ai punti, ha vinto la Mymoon dello studio Festi. Una procedura che però ha scatenato alcune polemiche: Sinergie aveva presentato una diffida per presunte irregolarità nelle pratiche dei due finalisti e il punteggio assai elevato assegnato alla Mymoon aveva “costretto” la commissione a un supplemento di verifiche, dal momento che il punteggio ottenuto (90,801) superava i quattro quinti di quello massimo in palio e in questo caso l’offerta viene definita per legge “anomala”. L’iter, però, si è concluso positivamente anche se non risulta, in questo momento, che sia stato ancora firmato il contratto.

Gli esclusi però hanno presentato richiesta di accesso agli atti da cui, secondo Peria, emergerebbero delle irregolarità tali da poter chiedere ai giudici la sospensiva del Festino e persino la ripetizione della gara. “In seguito all’accesso agli atti – spiega Peria – ho constatato con i miei avvocati una palese violazione di legge nella costituzione della commissione aggiudicatrice per la mancata nomina del secondo componente Urega. Emerge quindi una irregolarità, per cui sto valutando la proposizione del ricorso al Tar con la sospensiva. Manderemo tutta la documentazione anche alle autorità inquirenti per l’accertamento di eventuali profili penali”.

La legge, in pratica, prevede che le commissioni aggiudicatrici abbiano due o quattro componenti Urega, cioè sorteggiati da un albo di esperti della Regione, che rappresentano così la maggioranza in seno alla commissione stessa. Ma il Comune, il giorno prima del sorteggio, ha scritto all’Urega sollevando un problema: secondo Palazzo delle Aquile, infatti, non ci sarebbe stato nessuno, tra gli esperti dell’Urega, in grado di effettuare la valutazione tecnico-artistica. Insomma, nessun esperto (tra quelli compresi nel settore B 2.37 servizi ricreativi, culturali e sportivi) in grado di poter valutare il valore artistico delle proposte. E così ha chiesto di nominare solo un avvocato, provvedendo a scegliere un funzionario comunale per la parte culturale.

Cosa che l’Urega ha fatto, limitandosi a sorteggiare solo un esperto legale. Al posto del secondo esperto, quello culturale, viene così messo un funzionario comunale. Ma, consultando l’albo, la Terzo millennio conta 14 esperti tra architetti e ingegneri nella scheda B 2.37, ovvero quella che comprende gli esperti culturali. Insomma, secondo Peria, Palazzo delle Aquile avrebbe dovuto nominare due componenti Urega piuttosto che uno, così come previsto dalla legge. Abbiamo contatto per una replica il comune di Palermo, ma sia l’assessore che gli uffici hanno preferito non commentare la vicenda.

 


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