CATANIA – Rosanna Natoli, avvocata paternese vicina a FdI, è stata eletta fra i membri laici del Consiglio superiore della Magistratura. In corsa c’era anche il costituzionalista catanese Felice Giuffré, che tuttavia potrebbe spuntarla martedì 24 gennaio, quando il Parlamento si riunirà nuovamente in seduta comune.
Gli altri otto eletti: Isabella Bertolini (FdI), Daniela Bianchini (FdI), Claudia Eccher (Lega), Fabio Pinelli (Lega), Enrico Aimi (FI), Roberto Romboli (PD), Michele Papa (M5S), Ernesto Carbone (Terzo Polo).
Già consigliere comunale e assessore a Paternò, Natoli è stata designata da Renato Schifani quale componente della Commissione paritetica per le norme di attuazione della Regione.
Il carrierismo ha mille sfaccettature!! Anche inventarsi impianti accusatori contro validi investigatori delle forze dell’ordine può essere interpretato come carrierismo. Mi dispiace ma non vedo eredi di Falcone e Borsellino!!!
… ed aggiungerei che ha perduto di credibilità…. con errori e schieramenti. Direi che segue il nulla politico
Vedo con piacere che ormai le pietre le lanciano tutti anche quelli che peccano.
Parole di DI MATTEO condivisibili ma occorre una profonda riforma della Magistratura che passi dalla separazione delle carriere e funzioni, divieto per i magistrati di rientrare da copertura di incarichi politici ecc.., responsabilità oggettiva, certeza nella chiusura dei processi
Ci mancava l’introduzione della improcedibilità dei reati compiuti contro la Pubblica Amministrazione, introdotta dalla riforma Cartabia, ad aggravare la degenerazione della Giustizia. Proprio mentre il Piano di rinascita Europeo, che vale ben 220 miliardi di euro, comincia il suo percorso decennale per ridurre le profonde disuguaglianze nei territori dell’Unione con l’occhio rivolto all’arroganza criminale e complicità politica.