“Italia Viva leale col sindaco, la priorità è il nuovo cimitero” - Live Sicilia

“Italia Viva leale col sindaco, la priorità è il nuovo cimitero”

Intervista al neo assessore comunale Toni Costumati

PALERMO – “Italia Viva è una componente fondamentale di questa maggioranza e la nostra lealtà al programma elettorale e al sindaco non è mai stata in discussione: vogliamo però contribuire a dare un nuovo impulso all’azione di governo”. I renziani tornano nella giunta comunale di Palermo e lo fanno con Toni Costumati: ex consigliere, ex vicepresidente del consiglio comunale, ex assessore e una vita passata nelle Acli. Oggi siede di nuovo nella squadra del primo cittadino al fianco di Orlando, occupandosi stavolta di cimiteri, verde, Reset e patrimonio.

Assessore, avete fatto pace con Orlando?
“Italia Viva non ha mai litigato col sindaco: nel 2017 il nostro gruppo politico ha condiviso un programma di governo e rimane leale a quel patto e a Orlando che resta una figura di primo piano nella storia di questa città. Iv è il primo partito della maggioranza e sente una grande responsabilità, per questo ha posto e pone questioni nell’interesse dei palermitani: nessun aumento delle tasse, conferma di alcune scelte strategiche, necessità di maggiore dialogo nella maggioranza e con i cittadini, più incisività nella gestione di alcune emergenze. Siamo pronti a dare un nuovo impulso all’azione di governo”.

A proposito di emergenze, lei ha la delega ai cimiteri…
“Sì, la delega è condivisa con il sindaco che l’ha tenuta in questi ultimi mesi, come ha avuto modo lui stesso di sottolineare. C’è già un gruppo di lavoro formato proprio da Orlando, dal Segretario generale, dal Capo di Gabinetto e dal Capoarea al quale mi sono aggiunto io come assessore e che, in questi pochi giorni, si è già riunito tre volte: ci sono sul tavolo alcuni provvedimenti che sono già in uno stato avanzato e l’obiettivo è liberare il prima possibile il deposito dei Rotoli. Però è bene che sia chiara una cosa: si tratta di interventi temporanei, l’unico modo per uscire strutturalmente da questa emergenza è la costruzione di un nuovo cimitero che deve essere una priorità per l’amministrazione”.

Ci vorranno alcuni anni, e nel frattempo?
“A breve formalizzeremo l’accordo con l’Opera pia che gestisce il cimitero di Sant’Orsola grazie al quale avremo una importante disponibilità di posti; si sta procedendo con l’attivazione di tutte le procedure autorizzative per il posizionamento di loculi fuori terra e ipogei e, con il collaudo delle opere di messa in sicurezza del costone roccioso sopra i Rotoli, torneranno a disposizione alcune aree sinora interdette, fra cui dei campi di inumazione o delle sezioni di sepolture private. E’ stata emanata un’ordinanza sindacale che consente unicamente agli addetti alle operazioni cimiteriali di poter raggiungere quelle aree, finora interdette, per tumulare nelle cappelle o sepolture familiari, alcune delle bare in deposito. Sul forno crematorio ci sono stati dei rallentamenti per l’avvicendarsi dei Rup, ma adesso siamo sulla buona strada. Possiamo essere ragionevolmente fiduciosi. Nel frattempo si procederà con il rifinanziare il ristoro per coloro che vorranno recarsi in altre sedi per la cremazione dei propri cari”.

Il deposito però è ancora pieno…
“E’ vero, ovviamente si tratta delle salme più recenti ma è comunque una situazione intollerabile che ci mortifica sia come cittadini che come amministratori e rappresenta un insopportabile appesantimento del dolore delle famiglie, a cui credo non basti chiedere semplicemente scusa. Per troppi anni in questa città il problema dei cimiteri è stato affrontato con soluzioni tampone, adesso bisogna recuperare il terreno perduto e cogliere l’occasione per voltare pagina: sì al nuovo cimitero, ma sì anche a una riorganizzazione complessiva della macchina comunale. Incontrerò presto i lavoratori e chiederò la massima collaborazione per mettere a regime il sistema, informatizzandolo e rendendolo trasparente: lo dobbiamo alla città”.

Le è toccata anche la delega ai rapporti con Reset…
“Reset ha un enorme potenziale ed è, insieme al Coime, uno straordinario strumento di supporto alle attività comunali. Ho incontrato l’amministratore unico, Antonio Perniciaro, e ho preso atto delle richieste della società: al momento lo stanziamento è di 31 milioni, contro i 40 che invece pensano di dover ricevere. Da troppi anni si trascina questa situazione e bisogna porvi rimedio: insieme all’assessore al Bilancio Sergio Marino, che si occupa anche di controllo finanziario sulle partecipate, analizzeremo i conti e troveremo una soluzione che faccia l’interesse della città e dei lavoratori”.

Si parla anche di affidare alla Reset alcuni servizi che prima erano di Rap…
“Sì, c’è l’ipotesi di affidare a Reset il pronto intervento e il monitoraggio delle strade ma bisogna sedersi attorno a un tavolo e capire la fattibilità dell’operazione, così come bisogna risolvere l’annosa questione del diserbo. Per formazione e storia politica credo molto nel dialogo e nel confronto: sono sicuro che troveremo le giuste soluzioni”.

Come assessore dovrà occuparsi del verde, ma anche qui la coperta sembra corta…
“Sì, il personale comunale è sempre meno numeroso e sempre più grande d’età e a complicare il funzionamento degli uffici ci sono anche le ristrettezze di bilancio. Questo ovviamente ci impone di trovare nuovi strumenti per garantire i servizi e il verde è uno di quei settori che richiede un impegno straordinario. Non solo perché dal verde dipendono il decoro e la bellezza della città, ma anche perché la sua cura incide profondamente sulla sicurezza dei pedoni, dei ciclisti e degli automobilisti. Ho incontrato la dirigente dell’area ed il personale, che ho riscontrato essere molto disponibili,  e stiamo lavorando a una riorganizzazione del settore che ci consenta una programmazione più puntuale degli interventi, con un occhio di riguardo per le potature che, come dicevo, sono strettamente connesse alla sicurezza. In questi pochi giorni mi sono arrivate decine di segnalazioni, a riprova del fatto che il lavoro da fare è tanto”.

I potatori sono pochissimi…
“Ad aiutarli ci sono una ventina di addetti Reset, ma ovviamente non basta: dovremo riorganizzarci e programmare gli interventi rispettando anche i tempi delle potature. Si parla di una proroga dei cantieri di servizio, il che ci aiuterebbe nella cura delle ville storiche, e valuteremo la possibilità di una convenzione per l’uso dei Forestali, così come già fanno altri comuni. Poi c’è il tema delle essenze arboree che negli anni sono state piantate lungo strade e marciapiedi: alcune sono assolutamente fuori contesto, tanto che con le radici spaccano l’asfalto e creano dei seri pericoli. Anche qui rivedremo le priorità e interverremo con urgenza: dove necessario, procederemo a espiantare gli alberi sostituendoli con altri adatti al contesto. Va poi recuperato anche il rapporto con i privati a cui vorremmo affidare la cura di alcune aiuole spartitraffico: un meccanismo che finora ha avuto poco successo e che bisogna invece incentivare”.

Andiamo al patrimonio: riuscirete a diminuire gli affitti pagati dal Comune?
“Il comune di Palermo ha un immenso patrimonio immobiliare che va messo a reddito e non è solo una questione di affitti. Partiremo dall’aggiornamento dell’inventario, per avere un quadro dettagliato di quali immobili abbiamo e di quale sia il loro stato o la loro possibile funzione. Ma in questo senso un ruolo fondamentale lo giocano i beni confiscati: si sono appena chiusi i termini del bando per l’assegnazione di alcuni di questi beni, ma anche qui è necessario rivedere e rendere più veloci alcune procedure e regolarle puntualmente. In questo senso sono pronto a definire con il consiglio comunale i termini e i contenuti per completare il percorso, già avviato, che porta all’approvazione dell’apposito regolamento. Parliamo di immobili sottratti all’illegalità e che devono tornare nelle disponibilità dei cittadini, è un dovere morale: convocherò tutte le realtà del terzo settore che si occupano del tema e incontrerò l’Agenzia nazionale dei beni confiscati. Palermo deve diventare un modello per l’Italia intera. E proveremo a mettere a frutto anche i tanti terreni confiscati e che oggi restano incolti: bisogna agire in sinergia con le scuole e con le associazioni per trasformarli in orti urbani e didattici. Anche questo significa prendersi cura di Palermo e della sua bellezza”.

Lei sedeva in consiglio comunale con Orlando negli anni Novanta, oggi si ritrova al suo fianco. Cosa è cambiato?
“Il mio impegno nelle Acli mi ha permesso di mantenere vivo il rapporto con Orlando, quando mi ha chiamato per dirmi che mi avrebbe nominato assessore abbiamo ripercorso la nostra storia comune: io fui tra quelli che nella direzione provinciale della Dc, nel 1987, votarono per lui a favore della nascita del pentacolore, contribuendo ad avviare la nascita di quella stagione che viene sempre ricordata come la Primavera di Palermo. Oggi ovviamente la situazione è diversa, le cose sono cambiate ma lo spirito è sempre quello: mettersi a servizio della città”.


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