"La Lega ha le carte in regola per esprimere il candidato" - Live Sicilia

“La Lega ha le carte in regola per esprimere il candidato”

Il segretario regionale Nino Minardo a tutto campo.
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

PALERMO – “La Lega ha le carte in regola per esprimere il presidente della Regione”. Il segretario regionale Nino Minardo lo dice a chiare lettere. E assicura che in Sicilia farà di tutto per trovare una sintesi e ricompattare il centrodestra in vista delle regionali. Minardo dribbla le polemiche e chiede che si faccia presto.  Nel frattempo, sui territori è partita la macchina organizzativa del Carroccio all’insegna di una ritrovata unità. “Sono molto contento perché l’intera classe dirigente della Lega sta facendo quadrato sulla necessità di portare sui territori il messaggio del nostro partito e ha completamente messo da parte ogni tipo di diatriba o polemica”, dice il segretario che fa il punto sullo stato dell’arte della coalizione.  

Segretario, la Lega siciliana come si sta preparando alla contesa delle politiche?  

Sono personalmente impegnato in questa fase molto delicata in una campagna elettorale, che è arrivata all’improvviso in piena estate, nella realizzazione a Roma del programma della coalizione di centrodestra che ancora una volta sta dimostrando grande compattezza, responsabilità ed entusiasmo. In Sicilia ci siamo già messi in moto con la macchina organizzativa del partito. La Lega è dotata in ogni regione di una struttura organizzativa efficace, ma in occasione di questa campagna elettorale abbiamo voluto insieme a Matteo Salvini e ai coordinatori regionali individuare un’altra figura per ogni regione che desse una mano nell’aspetto organizzativo di eventi e iniziative elettorali sul territorio. Abbiamo coinvolto l’onorevole Luca Sammartino che sappiamo avere indubbie capacità organizzative. Sul piano politico siamo pienamente impegnati a interloquire con i territori per formare al meglio le nostre liste che siano quanto più rappresentative possibile di questo partito in Sicilia.

Come procede l’alleanza con gli autonomisti? 

Benissimo. Abbiamo un rapporto federativo già da quasi due anni. Andiamo avanti compatti, sia sul piano regionale sia su quello nazionale per le elezioni politiche, stiamo dialogando e  capiremo nei prossimi giorni come si tradurrà questa collaborazione sui territori. 

A Roma il centrodestra è compatto. E in Sicilia? Quando saranno affrontati i nodi irrisolti?

In Sicilia dobbiamo essere talmente bravi da copiare quello che i nostri leader nazionali hanno fatto. Lo dico da sempre: serve grande senso di responsabilità, assoluta compattezza e scelte celeri. Noi abbiamo bisogno di dimostrare come classe dirigente siciliana e come segretari regionali dei partiti e movimenti territoriali di potere proporre molto presto una o più soluzioni che siano sintesi del territorio e che riescano in maniera unitaria a fare esprimere una candidatura per la coalizione. In questo noi come Lega siamo convinti che occorre partire dai temi e dai programmi, a partire dai rifiuti passando per le infrastrutture fino al settore turistico che va rilanciato fino all’autonomia. Un tema che ci sta a cuore e che vogliamo sfruttare al meglio per il territorio, valorizzare e se sarà il caso migliorare nella proposta che il nostro partito farà a livello nazionale su un’iniziativa che da tanti anni ormai portano avanti i governatori del Veneto e della Lombardia (in questo conteso ci inseriremo). A noi interessa parlare dei temi e occupare il nostro tempo a costruire e non a litigare. Dico con molta franchezza che la Lega ha tutte le carte in regola per avanzare una propria proposta di candidatura alla presidenza della Regione.

Sul tavolo ci sono la sua disponibilità e quella del suo collega di partito Alessandro Pagano a correre come frontman a Palazzo d’Orleans.

Ripeto: la Lega ha tutte le carte in regola per affrontare questa sfida e per fare una proposta che sia di sintesi per l’intera coalizione. Il mio rapporto con Alessandro Pagano è di assoluta solidità sia sul piano personale che politico. Per cui il problema non si pone. 


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