La maledizione | degli assessori precari - Live Sicilia

La maledizione | degli assessori precari

La giostra del governo. Tutto pronto per nominare il trentacinquesimo assessore in due anni e mezzo. Il segretario centrista in pole. Solo un anno fa il governatore lo definiva "uomo del passato e della restaurazione"

PALERMO – Il conteggio era fermo a trentaquattro assessori in due anni. Ora, con le dimissioni di Ettore Leotta, Rosario Crocetta dovrà nominare il trentacinquesimo. La giostra continua e con essa la barcollante avventura dei governi delle porte girevoli guidati dall’ex sindaco di Gela. Nella Sicilia dei precari, i membri della giunta si sono dimostrati fin qui i più precari di tutti.

L’uscita di scena di Leotta era nell’aria da giorni. Il magistrato messo in giunta dall’Udc ha motivato l’addio con argomenti personali, peraltro assolutamente inediti, ossia la fatica dei collegamenti tra Siracusa e Palermo dopo la chiusura del viadotto Himera. Argomenti personali come quelli che ufficialmente avevano spinto a gettare la spugna il predecessore di Leotta, cioè Marcella Castronovo, la burocrate scelta dall’Udc e uscita di scena dopo qualche settimana.

Sotto a chi tocca, adesso. L’annuncio si attende a breve, anche perché è necessario che sulla poltrona di assessore agli Enti locali ci sia qualcuno in vista di martedì, quando tornerà in aula all’Ars la madre di tutte le riforme incompiute, quella delle ex province, commissariate da quel dì. Leotta si è detto rammaricato di non poter portare a termine la riforma. Il forzista Marco Falcone lo ha definito “una persona perbene, garbata, ma, al contempo, insofferente agli intrecci di palazzo”.

Per la successione a Leotta il nome per il quale si attenderebbe solo l’annuncio ufficiale è quello di Giovanni Pistorio, segretario regionale dell’Udc, che di Leotta era capo della segreteria particolare. Dell’approdo in giunta di Pistorio s’è parlato più volte, ma fin qui è sempre stato stoppato da Crocetta. I due si sono scambiati per mesi battute al vetriolo. “Il punto non è politico o contabile, io in giunta non voglio uomini del passato, come Giovanni Pistorio o Rosolino Greco. Questa si chiama restaurazione, non cambiamento”, diceva a marzo dell’anno scorso ai giornalisti Crocetta. Che aveva sempre alzato le barricate contro l’ingresso di politici in giunta e in particolare contro il segretario centrista, già numero due di Raffaele Lombardo nell’Mpa e già assessore regionale alla Sanità con Totò Cuffaro.

“Non credo che io e Pistorio ci metteremo mai d’accordo di cosa sono stati i governi Cuffaro e Lombardo”, diceva sempre Crocetta, a ottobre del 2014. Quando Pistorio rispondeva a stretto giro di posta definendo il governatore “un uomo la cui vanità politica è marmorea”. Pochi mesi prima ra i due c’era stato altro veleno, quando Crocetta in un’intervista a un quotidiano aveva accusato Pistorio di essere stato coinvolto nello scandalo Nomura da assessore. Una gaffe bell’e buona, con tanto di smentita successiva (un fraintendimento, disse il governatore).

Ma il tempo passa, le cose cambiano e nella maggioranza tanti fanno notare che ormai da mesi Pistorio, in passato ipercritico verso il governatore, ha scelto il low profile, astenendosi da critiche e frecciate. Un understatement apprezzato da Crocetta.

L’Udc dal canto suo sarebbe pronta a benedire l’ingresso in giunta del segretario, affidando con ogni probabilità la sua carica al giovane Gianluca Miccichè. Pistorio tra i centristi è il più vicino al centrosinistra e al dialogo con il Pd, mentre il leader del partito Gianpiero D’Alia, pur avendo ottimi rapporti con la segreteria dei democratici, mantiene una posizione politica più distante.

Aspettando l’annuncio ufficiale di Palazzo d’Orleans (che però alle 18,40 ancora non è arrivato), qualcuno nella maggioranza fa notare che l’apertura a un politico in giunta potrebbe risvegliare gli appetiti di altri, soprattutto nei “cespugli” del Pd. Ma chissà, anche per loro in futuro potrebbero attivarsi le porte girevoli del governo più affollato, e traballante, degli ultimi tempi.


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