La parte offesa arriva da Bergamo| Coronavirus, la vita in Tribunale - Live Sicilia

La parte offesa arriva da Bergamo| Coronavirus, la vita in Tribunale

Il nuovo Palazzo di giustizia di Palermo

Aule chiuse, processi rinviati, corridoi deserti, cancellerie vuote. Ventiquattro casi in Sicilia

PALERMO – Aula 1 del nuovo Palazzo di giustizia di Palermo. La parte offesa è una donna. Si presenta in aula come da convocazione. Nell’Italia colpita dal Coronavirus il fatto che venga da Bergamo non è un particolare secondario. Risulta residente a Palermo, ma da alcuni mesi si trova in Lombardia.

Mascherine e testimoni tenuti a distanza di sicurezza, udienza sospesa: il giudice Sabrina Argiolas e il vice procuratore onorario Valeria Scozzarella seguono le procedure. Quindi interviene una squadra a sanificare l’aula.

Aule chiuse, processi rinviati, corridoi deserti, cancellerie vuote: è lo stato della giustizia al tribunale di Palermo al tempo del Coronavirus. Da stamani alle ragioni di sicurezza si aggiungono anche quelle sanitarie a rendere più rigidi i controlli in determinate aree del Tribunale.

E non mancano le proteste del personale amministrativo che lamenta l’assenza di misure igieniche adeguate in un palazzo quotidianamente frequentato da centinaia di utenti, alcuni provenienti anche dalle regioni più colpite dal virus.

Ieri l’Organismo congressuale dell’Avvocatura ha proclamato l’astensione dalle udienze fino al 20 marzo. Si applica il codice di autoregolamentazione previsto per lo sciopero: si celebrano solo processi urgenti o a rischio prescrizione e quelli con imputati detenuti che ne abbiano chiesto la trattazione.

La Camera penale di Palermo ha chiesto al ministro della Giustizia di intervenire con provvedimenti adeguati ad assicurare la salute pubblica e l’Associazione nazionale magistrati e il Consiglio dell’ordine di Palermo hanno sottoscritto un documento comune in cui si sollecita un intervento legislativo con decretazione urgente che sospenda le attività giurisdizionali non necessarie e urgenti a tutela non solo di magistrati, avvocati e personale ma della cittadinanza che ogni giorno frequenta il tribunale.

“Abbiamo ordinato tutti i prodotti specifici per l’igiene ma ci sono richieste da tutta Italia, quindi ci vorrà del tempo per avere una disponibilità soddisfacente. La sanificazione generale non è prevista se non in caso risultino casi di positività al virus” dice il presidente della corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca. In alcuni corridoi del palazzo sono stati appesi al muro dei porta-sapone con liquido disinfettante. “Siamo molto preoccupati e pensiamo di presentare un esposto in Procura – commenta un dipendente – qui mancano anche saponi e carta igienica nei bagni, figuriamoci se si potranno avere prodotti specifici”.

C’è da attendersi misure ancora più rigide nei tribunali della Sicilia. Nell’Isola in base ai dati aggiornati e forniti dalla Regione sono 24 i casi al momento positivi. Nessuno però è in gravi condizioni, né ricoverati in terapia intensiva (leggi l’articolo).


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