La protesta di chi vive in container:| "Vogliamo una casa" - Live Sicilia

La protesta di chi vive in container:| “Vogliamo una casa”

Hanno occupato gli uffici comunali degli interventi abitativi per qualche ora ottenendo un incontro con l’assessore comunale Aristide Tamajo. Le tredici famiglie di via Messina Montagne ci riprovano. A più di tre anni da quella che era stata annunciata come una soluzione provvisoria e che ancora fa loro da tetto: il campo container.

“C’è stato detto che a fine luglio saranno riviste le graduatorie”, ha spiegato Angela Cascino, una delle abitanti di via Messina Montagne, riguardo l’esito dell’incontro avvenuto con il dirigente Giuseppe Spata. Una richiesta, quella dei senza casa, di ulteriori conferme dopo la modifica del regolamento sulle assegnazioni, approvata all’unanimità il 12 maggio scorso, che dovrebbe consentire alle famiglie in condizioni di emergenza di salire nella graduatoria delle assegnazioni dei beni confiscati. E poi un incontro informale con l’assessore Tamajo, nei pressi degli uffici comunali di via Ausonia, chiusi già alle quattro per mancanza di personale, dicono, quello della Gesip. “Vogliamo vedere che tipo di impegno politico ha intenzione di prendere l’amministrazione” ha dichiarato Tony Pellicane rappresentante del ‘Comitato di Lotta per la casa 12 luglio’ che pochi minuti dopo avrebbe incontrato l’assessore comunale assieme ad alcuni portavoce del campo container e del laboratorio occupato “Vittorio Arrigoni”. “Chiederemo anche – ha continuato Pellicane – se si è disposti all’assegnazione degli alloggi confiscati disponibili, e nei casi in cui ci sia bisogno di manutenzione di affidarla alle stesse famiglie decurtando le spese alla quota del canone”.

Al termine dell’incontro l’assessore per la Protezione civile e gli interventi abitativi Aristide Tamajo ha voluto tenersi ‘realista’: si è detto “disposto a valutare la situazione in un ulteriore incontro che si dovrà tenere giovedì. Una sinergia tra l’assessorato al patrimonio e l’assessorato agli interventi abitativi potrebbe portare a risultati. L’utilizzo dei beni confiscati è un aspetto importante che potrà servire a rispondere ai problemi più gravi”.

Tra coloro che hanno incontrato Tamajo si sono comunque detti soddisfatti per una volontà di dialogo e di ascolto, verso le informazioni sulle condizioni di via Messina Marine, non ancora in possesso dell’assessore, sperando nell’appuntamento della prossima settimana. Condizioni che ad oggi gli abitanti dei container chiamano “indefinibile”: “Invito tutti a venite a vedere – ha detto Angela Cascino-. Se fuori dai container ci sono quaranta gradi dentro ce ne sono sessanta. Fogne a cielo aperto, ratti e sporcizia”.


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