La sirena e il senatore |Lighea di Tomasi di Lampedusa - Live Sicilia

La sirena e il senatore |Lighea di Tomasi di Lampedusa

Continua la nostra rilettura delle opere degli scrittori siciliani: è il turno di 'Lighea'

Inchiostro di Sicilia
di
3 min di lettura

Continua la nostra rilettura delle opere degli scrittori siciliani, affidata alla scrittrice Cetta Brancato. Oggi è il turno di “Lighea”, La sirena di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. 

Sputava Rosario La Ciura con quel talento dei siciliani quando sputano a Dio sul sagrato della chiesa.

E quella saliva dalla sua bocca di vecchio usciva quasi asciutta perché, già da tempo, aveva conosciuto l’eterno e non gli rimaneva che sputare sugli uomini.

Sputava finché sul palato non gli restava che quel disgusto leggero che gli serviva a raccoglierne altra per un nuovo sputo.

Sputava, sputava e sputava. Cos’altro poteva fare? A Torino, negli anni 30, nella sua casa piena di libri e di rari reperti, in presenza di Paolo Corbera di Salina, siciliano anch’esso e giornalista di mediocre talento, che si offriva a ogni donna, purché avesse un fuoco d’amore da spegnere.

Rosario La Ciura lo aveva avuto un morso d’eternità quando, ancor giovane e poverissimo, in una spiaggia vicino ad Augusta, si era ritirato in una casupola a studiare greco per preparare un concorso universitario, nutrendosi di un pugno di olive e di pane che, ancora, sapeva di grano

Quando, un giorno, la sua piccola barca aveva tremato per la presenza di una creatura che nulla conosceva della lingua dei padri, ma che ne viene rapita.

Una sirena, figlia di Calliope, un animale adolescente dai piccoli denti insanguinati da inermi molluschi lo scopriva sotto il sole, mai ammansito, di un cielo africano.

Dell’amore nulla possiede se non un istinto sublime, purissimo.

Lighea gli imprime nella carne il segno violento degli dei. Irripetibile, acceso, candidamente immortale.

Ogni loro amplesso aveva generato l’eterno e, con esso, lo scacco di quella coscienza che, fra le mosche volanti di antiche parole, aveva cercato l’effimera strada di un aristocratico umanesimo.

Aveva iniziato così a disprezzare gli uomini e sputava. E come avrebbe mai potuto convincersi che una donna, una della sua specie, destinata alla consunzione, lo avrebbe reso uomo adatto all’esistere attraverso l’inganno di un amore?

Quel giovane, bello come un eroe, che ancora appariva in una vecchia foto cosa poteva apprendere da quegli uomini tanto grossolani che confondevano, in affastellati salotti, il gusto della ricotta con il cioccolato, avvezzi ad un tempo di gioie ordinarie ed effimere?

Rosario La Ciura sa che l’uomo non sopporta il peso della perfetta felicità. Così non può che sputare.

Con la nobile energia della consapevolezza, ora invecchiato fra i suoi busti greci e una sapienza che aveva dispensato al mondo, nello sputo rivaluta la poetica del vivere, indignandosi davanti al tepore, e, contro ogni parvenza, accende il tempo saggio di una solitudine scelta.

Lighea è tutto ciò che possiamo incontrare nel sogno, il denso eterno della carne; la sirena può renderci, ancora, umili e alteri. Essenziali nella fede per il sole, alteri nella coscienza dell’essere uomini.

Degli dei nulla ci è consentito invidiare se non l’ombra della bellezza. Riprodurla possiamo dunque, fosse anche in un’impossibile grazia.

Non mi dimenticherai. Quando non ne potrai più potrai tornare fra le onde e saziare la tua sete di sonno. Per sempre.– gli aveva detto Lighea.

E il Senatore La Ciura, ormai insigne studioso, la cui mente colta si rivela adatta alla tempra della memoria, durante una notte, nel compiere un viaggio in piroscafo, sparisce.

Il suo corpo non viene ritrovato: la terra non è adatta alle ossa della sua anima.

Ha raggiunto Lighea, quel desiderio inesprimibile di vita che diventa oblio quale altro possibile abisso.

Del suo spettro ci rimane lo sputo quale avvertimento.

Imparate a sputare – ci dice Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Se vi è caro l’esistere non adeguatevi.

Lasciate che l’anima diventi uno grumo salato del petto. Mai una scaltra impostura.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI