La 'vendetta' e il colpo per errore| Così è stato ucciso il carpentiere - Live Sicilia

La ‘vendetta’ e il colpo per errore| Così è stato ucciso il carpentiere

L'arrestato, Giuseppe Lombardino e la zona in cui è avvenuto il delitto

Le dichiarazioni della vittima mancata dell'omicidio hanno permesso di risolvere il caso.

PALERMO – Notizie false, omertà, informazioni confuse che puntavano a sviare le indagini. Nonostante le indagini rese più complesse dai familiari di Francesco Paolo Lombardino, la squadra mobile ha risolto il giallo del Cep grazie alla testimonianza di Carmelo Testagrossa, a cui quello sparo sarebbe stato realmente destinato.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il colpo di pistola ha raggiunto il carpentiere 47enne al termine di una spedizione punitiva messa in atto da Giuseppe Lombardino, 61 anni che avrebbe chiesto l’aiuto del nipote per rintracciare il giovane pusher, vittima mancata dell’omicidio. Gli uomini della squadra mobile guidati da Rodolfo Ruperti, sono arrivati ad una svolta quando sono state esaminate le immagini delle telecamere: Testagrossa era stato immortalato mentre vagava, ferito, nella zona di via Benvenuto Cellini.

Lui ha subito mostrato le ferite sulla schiena, dicendo di essere stato accoltellato ventiquattro ore prima da Giuseppe Lombardino e il suo racconto ha fornito elementi fondamentali per risolvere il caso. “Voleva vendermi della droga, insisteva – ha detto alla polizia – ma io da quando sono uscito dal carcere voglio disintossicarmi e gli ho detto che non la volevo. Non ha voluto sentire ragioni e mi ha colpito. Allora io, il giorno dopo, sono tornato a lanciare delle bottiglie – ha aggiunto – e mi hanno inseguito. Ho visto Giuseppe Lombardino che impugnava una pistola, ha sparato, ma non mi ha colpito, perché mi sono abbassato, piuttosto ha preso suo nipote Francesco Paolo. Poi dalla televisione ho saputo che era morto”.

Secondo gli inquirenti, zio e nipote avevano a quel punto deciso di dare la caccia a Testagrossa per una vendetta. Lo hanno fatto tra le strade del Cep, percorrendo il quartiere a piedi e con un’auto, come hanno dimostrato altre immagini delle telecamere. Una volta individuato Testagrossa, Giuseppe Lombardino ha fatto fuoco, ma il giovane è riuscito ad evitare lo sparo, che ha invece colpito Francesco Paolo Lombardino alla gamba. La ferita provocata si è rivelata gravissima, ma come l’autopsia ha confermato, il 47enne poteva salvarsi con soccorsi immediati. I familiari non hanno chiamato il 118 e hanno lasciato autonomamente l’uomo al pronto soccorso. L’emorragia si è così rivelata fatale, mentre la testimonianza di Testagrossa ha consentito al sostituto procuratore Amelia Luise e al procuratore aggiunto Ennio Petrigni di disporre un provvedimento di fermo per lo zio del carpentiere ucciso. Oggi è attesa la convalida.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI