Lazaar recita il mea culpa: | "So di non aver iniziato bene" - Live Sicilia

Lazaar recita il mea culpa: | “So di non aver iniziato bene”

Una stagione iniziata con grandi aspettative, dopo le sirene di mercato ignorate, ma anche con diverse prestazioni sottotono. Ora l'esterno marocchino intende riprendersi il pubblico che lo ha spesso beccato, sperando di meritarsi ancora gli applausi.

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PALERMO – Dopo una stagione d’esordio in massima serie piena di aspettative, tutta Palermo era pronta all’anno della consacrazione per Achraf Lazaar. I problemi di una squadra incapace di cambiare marcia e anche dello stesso giocatore, che finora non è riuscito a compiere il salto di qualità, sono però evidenti. Una realtà da cui il terzino marocchino non sfugge, come dichiarato nell’intervista concessa a Trm: “Abbiamo attraversato un periodo no, che può capitare facendo le cose bene così come può succedere che si vince facendo le cose male. Bisogna stare sempre sul pezzo e restare sempre duri, non mollando mai di testa. Anche l’anno scorso non sono partito benissimo anche perché mi sono infortunato, e poi in ritiro mettiamo tanto carico sulle gambe. So di non essere partito al top e mi dispiace, ma gara dopo gara ci stiamo rimettendo in sesto. Ognuno sta dando tutto ciò che ha e anche a livello individuale stiamo crescendo. In Serie A non si possono sbagliare le partite, questo periodo bisogna immagazzinarlo e tenerlo per noi per crescere”.

Una crescita fondamentale per Lazaar e per tutto il gruppo, minato da alcuni malcontenti che hanno travolto anche lui. Una lite con Franco Vazquez, alla quale è stato dato ampio risalto mediatico, proprio nel momento più critico della gestione Iachini, sembrava aver sancito la spaccatura dello spogliatoio. Un rischio che l’ex Varese non vuole nemmeno prendere in considerazione: “Tra me e Vazquez è successo tutto in allenamento perché andiamo tutti a 2000 all’ora. Abbiamo un ottimo rapporto, siamo due compagni di squadra che hanno stima l’uno dell’altro. Nel calcio succede, non giochiamo né a tennis né a golf. Il contatto fisico ci sta, succede in allenamento ma finisce lì. Ci si chiede scusa e non è successo nulla”.

Quella lite è stata una delle ultime pagine dell’era Iachini, conclusa pochi giorni dopo con la vittoria contro il Chievo. Da lì in poi, Lazaar e compagni hanno dovuto fare i conti con un altro tecnico, quel Davide Ballardini che ancora resiste sulla panchina rosanero, nonostante un inizio in salita: “Lui e Iachini sono due allenatori diversi – ammette Lazaar -. Con Iachini sono cresciuto tanto, ho vinto un campionato e mi ha fatto diventare un uomo migliore. Ballardini è un allenatore d’esperienza in A, giocano in modi diversi ma conta tanto la testa di un calciatore e ciò che ci mette in campo”. E nonostante il cambio in panchina, l’obiettivo stagionale resta lo stesso: “La salvezza è fondamentale e deve esserci”.

Una salvezza che passa dagli scontri diretti. Col Frosinone è andata bene, ma nel prossimo week-end arriva un’altra chiamata da non fallire. Il Palermo sbarcherà a Genova per sfidare una Sampdoria attualmente nella stessa situazione dei rosa, con l’intenzione di infliggere un colpo decisivo per la corsa alla permanenza in massima serie: “Ci siamo passati anche noi dal periodo difficile. Abbiamo vinto, è vero, ma non è cambiato nulla perché mancano tante partite. Non siamo tranquilli, anzi. Andremo lì con la mentalità vincente che abbiamo avuto sabato e lottare come gruppo”.


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