L'efferato delitto di Dario |Parola ai Ris di Messina - Live Sicilia

L’efferato delitto di Dario |Parola ai Ris di Messina

Intanto rompe il silenzio l'avvocato Enzo Iofrida che difende uno degli indagati.

l'inchiesta
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CATANIA. Nuovi atti irripetibili saranno compiuti il prossimo 6 giugno nei laboratori dei Ris di Messina, nell’ambito delle indagini sul barbaro assassinio di Dario Chiappone, il 27enne giarrese ucciso lo scorso 31 ottobre, nella via Salvemini a Riposto, con 17 coltellate. Alla presenza delle parti, dei legali dei due indagati per omicidio, Cristoforo Alessi per il ripostese Salvatore Di Mauro ed Enzo Iofrida per il giarrese Tuccio Agatino, saranno comparate le tracce di sangue rilevate lo scorso 19 maggio, nella caserma dei carabinieri di Riposto, sulla Fiesta Station Wagon di proprietà di Salvatore Di Mauro, sottoposta a sequestro poiché sospettata di essere la vettura usata dagli assassini per commettere il delitto.

Ogni centimetro di quella macchina è stato setacciato con il luminol dai carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Catania, in cerca di tracce ematiche di origine umana. Tracce rinvenute sulle pedane piedi anteriore e posteriore, entrambi lato passeggero. Se dovessero combaciare con il sangue della vittima, significherebbe che quell’automobile è stata usata dai due uomini che hanno commesso l’omicidio. Ciò costituirebbe un pesante indizio a carico di Salvatore Di Mauro, irreperibile ormai da oltre due settimane. A quel punto il sostituto procuratore di Catania Santo Distefano potrebbe emettere un fermo di indiziato di delitto per omicidio. Solo ipotesi al momento, in attesa dei riscontri scientifici.

Intanto contattato telefonicamente, l’avvocato Enzo Iofrida rompe il silenzio e parla a nome del proprio assistito Tuccio Agatino. “Finora ci siamo trattenuti per rispetto verso il lavoro svolto dagli investigatori – dichiara il legale – Il mio assistito è assolutamente sereno poiché estraneo in modo assoluto a questa vicenda e si dichiara disponibile ad ogni tipo di accertamento scientifico. Anzi, vi dirò di più – prosegue Iofrida – E’ risentito dall’accostamento del suo nome a questa barbara esecuzione, che anch’egli condanna in quanto lontana dai propri principi”.


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