Leoluca Orlando, dallo scempio delle bare alla rinascita in Europa

Dallo scempio delle bare alla rinascita in Europa, il ritorno di Orlando

Commenti

    mah, intanto ha lasciato al comune la sua fotocopia e poi dei gesuiti non ci si libera, sono in una missione eterna

    visto che a quanto pare le energie ancora non gli mancano perchè non le ha impegnate tutte quando era sindaco di Palermo invece di lasciare lo sfascio?

    per un bene collettivo si stia ha casa !!! ancora si devono riparare i danni da lei causati !!! alla citta’ di Palermo !!! con quale coraggio si fa vedere in giro !!!! ma non si vergogna!!!

    Che dire. Senza vergogna, dopo aver raso al suolo palermo ora è diventato, per meriti altrui, eurodeputato. Esportera’ il modello palermo. Munnizza a volontà. Senza vergogna.

    Dopo lo scempio perpetrato x tanti anni a Palermo riducendola la pecora nera delle citta italiane e non solo.si spera che le inchieste in cui è presente vadano a buon fine così il sig. ” io il sindaco lo so fare” cominci a pagare i suoi misfatti. In europa non lo vogliono e lui non può rapprsentare la Sicilia.

    …e vorrà dire che il ciaffico e la munnizza hanno impigliato pure chi è venuto dopo di lui. Lo stesso ciaffico sulle strade con tante buche in più che si sono allargate fino a dare la morte. La stessa munnizza sempre là, immota. Dunque, caduta la diceria SinnacOllanno = munnizza e ciaffico, ci saranno ancora nel nostro futuro il sole, il mare, i fichi d’India e, probabilmente, Leoluca Orlando. Piaccia o non piaccia.

    Sperando che non riesca ad andare in Europa. Certo gli chiederanno del cimitero dei Rotoli e la sua risposta sarà ” la mafia”. Non finiremo mai di “ringraziare” la coppia più bella della politica ( fratoianni e bonelli) quelli che hanno portato il sindacalista con gli stivali in parlamento. E gli italiani hanno la sfacciataggine di votare questa figure

    Voi parlate di Orlando illuminato ma le cause dei cittadini contro il Comune di Palermo per danni creati dall’incuria del Comune durante la reggenza di Orlando gridano vendetta!!!!

    Perche non dite pure (e ditelo ai commentatori da 4 soldi) che per i rotoli il finanziamento era già pronto e deliberato, ma è stato sbloccato solo quando è salito lagallo?

    Che faccia tosta!!!!!!!! Noi palermitani non dimentichiamo i nostri cari defunti abbandonati,noi non dimentichiamo tutto quello che ha distrutto e che oggi ne piangiamo le conseguenze!!!!! Ci lamentiamo di LaGalla,ma lui sinceramente non ha colpe,riuscire a risolvere tutte le macerie che questo signore,insieme ai suoi più vicini assessori,hanno creato distruggendo la città. E ha il coraggio di farsi ancora vivo….vuole andare in europa?…Ma che ci vada per sempre e a spese sue!!!!!!!

    Peccato non poter conoscere i nomi di tutti quei bravi ed onesti cittadini che lo hanno votato

    Leoluca Orlando è il migliore sindaco della storia di Palermo ed è ancora popolare a Palermo.
    Grazie a Orlando, la lista Alleanza Verdi Sinistra a Palermo ha preso circa il 9 per cento, il triplo della lega, il quadruplo di renziani e calendiani…
    Poi Orlando ha preso molti voti tra i giovani grazie alle posizioni apertamente filopalestinesi e pacifiste e grazie alla solidarietà manifestata a Luigi Spera.

    In parole povere,il peggio di Palermo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gli ultimi commenti su LiveSicilia

E allora? Dov'è la notizia se tutto rientra nella norma. Ebbene, questo è il mese dell'ipocrisia (avete presente la valanga di "auguri" urbi et orbi?), quindi ci sta tutto e calza a pennello lo stupore per il "caro voli" che, invece è un fatto ordinario e ricorrente. Che Natale sarebbe senza l'albero, il presepe, il panettone e i politici che si stracciano le vesti per il caro voli? E, ovviamente, l'informazione che torna a battere sugli stessi tasti, stavolta con la piccola variante del concorso. Ok, tranquilli, passerà. Ma tornerà puntualissimo a Pasqua, insieme alla colomba e alle uova. Insomma, qual è la novità?

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI