Palermo, la lotta al freddo in tempi di Covid: tamponi, letti e pasti caldi

Letti, pasti caldi e tamponi: la lotta al freddo in tempi di Covid

Foto d'archivio
Parte la macchina assistenziale, test rapido necessario per accedere alle strutture. I dettagli

PALERMO – Vestiario, cibo, assistenza in strada e nei centri dedicati, e quest’anno anche i tamponi rapidi: il Comune di Palermo sfodera le armi contro il freddo invernale. Lo fa con un piano di interventi a sostegno e inclusione delle persone senza dimora, ritenuto dal sindaco Leoluca Orlando di “particolare urgenza e importanza per la salute e il rispetto dei diritti di tutti”. Il piano nasce da un accordo fra il Comune, la Città metropolitana e l’Asp, ma quest’anno si assiste al necessario coinvolgimento del Commissario per l’emergenza Covid-19.

In che misura? Dato che stavolta l’emergenza freddo si affianca a quella sanitaria, le persone senza dimora potranno sottoporsi al tampone presso la Fiera del Mediterraneo tramite quello che il Comune definisce un “canale veloce”. L’esito del tampone verrà richiesto in occasione del triage sanitario da svolgere prima dell’accesso alle strutture assistenziali, quindi per usufruire dei servizi sarà necessario aver effettuato il test.

I posti letto

Attualmente i posti letto complessivi sono 175, suddivisi in sette strutture comunali o che operano in convenzione con il Comune. Il Piano freddo prevede che cento di questi siano disponibili 24 ore al giorno.

Pasti, coperte e vestiario

L’amministrazione comunale fa comunque presente che sono stati potenziati anche tutti gli altri servizi già erogati in passato: la distribuzione di pasti e coperte tramite le unità di strada della Croce rossa e delle associazioni accreditate, la capacità di accoglienza di cittadini senza dimora attraverso l’ampliamento dei posti disponibili nei centri, e la consegna su tutto il territorio della provincia di kit per le necessità primarie destinati a persone senza dimora e famiglie in difficoltà. I kit contengono “indumenti invernali unisex e biancheria intima per uomo/donna; prodotti igienico sanitari; alimenti a lunga conservazione e freschi”. Nei prossimi giorni si prevede la consegna di 45 mila pasti, mentre le unità di strada hanno una dotazione di ventimila kit per l’igiene personale.

Il numero per le segnalazioni

È sempre attivo anche il numero a disposizione dei cittadini che volessero segnalare la presenza di persone senza dimora bisognose di assistena: 0916733432. Risponderà la polizia municipale, che raccoglierà le segnalazioni in prima istanza e quindi darà il via alla presa in carico da parte di uffici e servizi comunali competenti.

Gli enti e le strutture

Il Piano freddo di Palermo coinvolge diversi enti e strutture del privato sociale accreditati per la distribuzione dei pasti. Ecco quali: le quattro strutture della Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte, le mense San Carlo, Don Orione, Boccone del Povero e dei Cappuccini, le unità di strada della Croce rossa, il Centro di ascolto di Bagheria, il Centro di ascolto di Misilmeri e la Caritas come ente che opera anche in provincia. Inoltre in queste ore è aperto il bando comunale per la prosecuzione dell’attività del centro diurno attivato nel periodo del lockdown, proprio per garantire maggiore supporto nel periodo della pandemia. La dotazione prevista è di 194 mila euro per sei mesi.

“Nessuno sarà lasciato da solo”

L’assessore alla Cittadinanza solidale Giuseppe Mattina assicura che il piano della lotta al freddo non lascia al caso un aspetto fondamentale, quello umano: “In linea con lo spirito che ha animato le politiche di cittadinanza dell’amministrazione, abbiamo realizzato un sistema di interventi multidisciplinari – dice – cercando di riconoscere che ogni persona senza dimora, ogni famiglia in difficoltà ha esigenze diverse, frutto di storie e bisogni diversi”.

“A Palermo e nel suo hinterland nessuno sarà lasciato da solo – afferma il sindaco Orlando –, nessuno sarà abbandonato di fronte alle tante emergenze che il Covid ha aggravato. Ancora una volta grazie alla collaborazione fra pubblico e privato sociale, grazie allo straordinario impegno del volontariato e alla professionalità e umanità di tanti operatori, si realizza una rete di interventi e servizi che si prendono cura delle persone, di ogni persona”.


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