L'impianto che non c'è più| Atleti fra caos e disagi - Live Sicilia

L’impianto che non c’è più| Atleti fra caos e disagi

Discipline che si sovrappongono, strutture in disuso e abbandonate al proprio destino. Le società sportive del capoluogo non ci stanno e protestano contro il regolamento istituito dal Comune e dal Coni per la gestione degli spazi nello stadio Vito Schifani.

allo STADIO DELLE PALME
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PALERMO – C’era una volta un impianto in cui il termine ‘atleta’ veniva considerato senza distinzioni di sorta. L’atleta poteva essere infatti il campione osannato dalle folle, vedi il palermitano Totò Antibo due volte campione europeo e vicecampione alle Olimpiadi di Seul ’88, fino al bimbo, che per la prima volta si accosta al vero significato della parola sport, o il suo contraltare l’anziano, che corre, si allena, solo per il piacere di sentirsi ancora giovane nell’animo. Ecco quel periodo, difficile da inquadrare in un arco temporale specifico, sembra essersi perso gradualmente negli anni fino a giungere al presente.

La struttura in questione è quella del Vito Schifani, meglio conosciuto come Stadio delle Palme, di viale del Fante. A lamentare le difficili condizioni in cui versa l’impianto, ormai ritrovo storico per chi fa atletica leggera per professione o semplicemente come passatempo, è una delle società sportive che da anni lo frequenta. L’Atletica Mondello, associazione sportiva guidata da Marcello Ruggiero e Patrizia Iervolino quest’ultima campionessa italiana di mezza maratona nel 1994, alza la voce nei confronti della gestione dello Stadio.

Scenario della conferenza stampa è il bar che si trova proprio all’interno dell’impianto. Lì donne di tutte le età, iscritte alla società fondata nel 1984, si sono riunite per discutere insieme al proprio tecnico Marcello Ruggiero del regolamento d’utilizzo dello stadio, proposto dal presidente Fidal (Federazione italiana Atletica Leggera), Gaspare Polizzi, consulente dell’Amministrazione per lo Stadio delle Palme e successivamente firmato da dodici società che usufruiscono del medesimo impianto, tra cui anche l’Atletica Mondello.

“Firmato ma non approvato. – ha esordito Marcello Ruggiero – Il regolamento crea infatti degli atleti di serie A e di serie B. La divisione degli orari pomeridiami per le vari discipline, come giavellotto, martello o disco sono pensati in maniera errata poichè si accavallano tra di loro creando grandi pericoli per chi sta all’interno dell’impianto. Inoltre, in quanto società che da quarant’anni frequenta questa struttura, non comprendiamo il motivo per cui l’accesso alle piste sia vietato nelle ore mattutine (dalle 8:30 alle 15) quando lo stadio risulta deserto”. D’accordo con Ruggiero anche Antonino Cicerone, appartenente alla società Fiammarossa: “Lo stadio è fatto dagli atleti che negli ultimi anni si sono impegnati a salvarlo con diverse iniziative. Mi unisco dunque alle proteste dell’Atletica Mondello che mette in evidenza tutte le criticità della struttura. A queste aggiungo il grave stato in cui si trova l’anello esterno in tufina”.

Ma non finisce qui. Fra le proposte avanzate dagli atleti, amatori e non, c’è infatti anche la richiesta di un censimento della reale utenza dello stadio. Quest’ultimo permetterebbe al Comune di regolamentare l’ingresso alle piste d’atletica e alle altre strutture. “É dal ’96 che non sappiamo chi entra allo Stadio delle Palme per dare precedenza a chi ha realmente bisogno di spazi. Questa non è la prima e non sarà l’ultima riunione che faremo – conclude Ruggiero – il nostro obiettivo è quello di raccogliere più firme possibili da presentare all’amministrazione comunale”.


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