Secondo il presidente della Commissione Ponte, Pippo Trischitta, con il Ponte “Messina sarà una stella internazionale. Non saranno i nostri figli e i nostri nipoti a dover andare via, ma saranno i figli e i nipoti degli altri a venire da noi. Ganzirri, Torre Faro, Mortelle, l’intera città, saranno una miniera d’oro» [Gazzetta del Sud, oggi]. Che dire? Sposteremo quel “perdete ogni speranza...” fuori del territorio messinese e chiederemo a Salvini un ponte che colleghi Palermo al Continente. Hai visto mai!
L’Italia ha sempre lo stesso virus | Questo è il Paese degli egoismi
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Lasciate ogni speranza o voi che entrate!!!
ESATTAMENTE! PALERMO E' DA TEMPO IL SECONDO BRONX!! CITTA' ABBANDONATA E PERSA!
Peccato
ma si puo' sapere quale e' il vostro programma politico??!! fate sepre critiche ma spere qualcosa del vostro.... programma.
forse mi sbaglio, ma l’articolo di Russo, come capita quasi sempre, mi sembra un po di parte
Caro genio, può darsi che sia di parte ma dalla parte di chi? Io in questo articolo ho letto solo cose di buon senso.
Logico faceva parte della Rete.
Non si capisce con chi sta il dott. Russo. O meglio si capisce benissimo anche se il camuffamento è di buona qualità, assieme a tutte le ovvietà che contiene! Poi: le coorti! Mi sembra un po’ troppo, anche per le scuole elementari.
Complimenti per l’articolo, molto significativo, andrebbe letto da tutti e indurre a riflessioni profonde su quanto sta accadendo in Italia.
In politica essere liberi è molto difficile.
Quando il saggio indica il cielo…..! L’articolo del Dott Russo è di una limpidezza unica e descrive perfettamente la situazione attuale. Cercare partigianerie ad ogni costo mi sembra indice di meschinità !!
Si molte riflessioni profonde ahha
da che parte sta la magistratura? destra o sinistra?
Svariati commenti a questo limpidissimo articolo dimostrano chiari deficit di comprensione da parte degli autori oltre a dimostrare che il virus forse unisce (a coorte) nella vita reale ma continua a lasciare divisi da dietro la tastiera, poichè l’essere umano, da la dietro, mette in funzione solo una frazione della sua materia cerebrale.