Sindaco lagalla lei prende i soldi dello stipendio pagatore dai cittadini da quando lei e sindaco a Palermo in continuità con la precedente amministrazione Orlando regna e dilaga il degrado, se ha un minimo di coerenza sul suo scarso operato in questa e per questa città si dimetta.
Ma di dov’è la Lo Curto? Sicuramente di uno dei paesi dove si vota e quindi parla pro domo propria! Ci fosse un politico disinteressato e che parli eslusivamente per il bene comune!
Il problema è che Turano a Trapani non ha ancora chiuso il cerchio……
Già allo stremo le ex province feudi di commissari scelti xche amici degli amici e sindaci che non hanno tardato a farsi la corte con feudi e feudatari, si innesca un meccanismo di mancia ca mancia e mancia e fa manciari, dove oltre alla democrazia si è pure spazzata legalità, trasparenza e imparzialità. Spazio x Corruzione e arricchimento dei singoli.
Dal suo punto di vista ha ragione. Rompono i cabasisi da anni con il loro “furto di democrazia” e poi impediscono di esprimersi a migliaia di cittadini. Ora, se c’è “furto di democrazia” c’è per tutti. E questo svela l’ipocrisia di chi vuole correre al voto ora. Perchè non è certo il ‘furto di democrzia’ che importa loro. Ma solo l’ansia di occupare poltrone, cadreghe e strapuntini. Perchè la verità è che non c’è ‘furto di democrazia’ per nessuno. Le province sono ente inutili e dannosi, e per mantenerle servono fondi che andrebbero, molto più opportunatamente, assegnati direttamente ai servizi che devono assicurare. Non s’è mai visto da nessuna parte scegliere a mezzo libere elezioni gli operai incaricati della manutenzione di scuole e strade.
Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana. C’è da aggiungere altro? In un famoso film con Totò e Peppino, Peppino concludeva “e con questo ho detto tutto”.
Ripristinate le province e le elezioni dirette, nonchè le indennità per presidenti e assessori e gettoni di presenza per i consiglieri provinciali. Gratis non si lavora, è vietato dalla legge e dalla costituzione. La democrazia ha i suoi costi che vanno pagati. Peraltro non sono i gettoni di presenza per i consiglieri provinciali a gravare sui bilanci, ma gli enti inutili e le consulenze d’oro.