La Lega Lombardo | contro Roma padrona - Live Sicilia

La Lega Lombardo | contro Roma padrona

Parla il presidente: mano tesa al Pd
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Linea dura e senza sconti nei confronti del governo nazionale, con cui i rapporti sono ai minimi termini. Mano tesa al Pd per un’alleanza con tutto il “polo terzo” per le prossime amministrative. Avanti a oltranza sulla legge salva-precari, con annunciato ricorso alla Consulta. Sono i passaggi principali della conferenza stampa di fine anno del presidente della Regione Raffaele Lombardo. Che conferma quanto anticipato oggi da Livesicilia, ossia la nomina di due nuovi direttori generali, Lucia Borsellino, figlia di Paolo, alla Sanità e Gianluca Galati, esterno, all’Energia. Per le altre nomine che restano da fare per completare il quadro, Lombardo annuncia che i nomi sono già al vaglio e che la partita si chiuderà entro la fine del mese, insomma, roba di una settimana.

Precari: avanti tutta. Il primo passaggio, dopo gli auguri ai cronisti, ringraziati dal presidente per il loro lavoro, riguarda la legge salvaprecari, caduta in parte sotto la mannaia del Commissario dello Stato: “Gli obiettivi della legge sono irrinunciabili – dice il governatore -. Andremo avanti sino alla stabilizzazione, che fa risparmiare alla Regione, anche perchè previene contenziosi che possono avere successo”. Lombardo entra nel dettaglio: “Alcune categorie di precari devono fare i concorsi? Bene. In questi concorsi c’é una riserva del 40% per i dipendenti, l’altro 60% si individua per titoli e per esami. Si può nell’individuare i titoli non tenere in conto l’esperienza portata avanti da anni? Impossibile. Il percorso della stabilizzazione è partito grazie alla determinazione del governo e andrà in porto. Ricorreremo davanti alla Corte Costituzionale contro questa bocciatura, è nostro diritto e lo faremo”, dice il governatore, che nega che il Commissario abia “demolito” la legge..

Muro contro muro con Roma. Lombardo attacca ad alzo zero il governo Berlusconi: il consiglio dei ministri viola una prerogativa dello statuto autonomista siciliano, non convocando il presidente della Regione quando l’esecutivo discute di questioni che riguardano la Sicilia. “Se questo dovesse ancora accadere metteremo in mora il Consiglio dei ministri, ricorrendo per difetto di notifica”, dice Lombardo. Non solo, il governatore annuncia una serie di inizative riassumibili in una linea dura e senza sconti nei confronti dello Stato da parte della Regione siciliana. Anzi tutto con il ricorso al tribunale civile contro Anas e Ferrovie per il mancato uso dei Fondi Fas in Sicilia dal 2000-2006. Poi Lombardo annuncia che impugnerà le recenti delibere del Cipe, “che non hanno destinato un euro alla Sicilia, favorendo il Nord”. La Sicilia, inoltre, rivendicherà una diversa distribuzione del fondo per la giustizia: “Le confische – ha detto – si verificano prevalentemente nell’isola, e di questo va tenuto conto”.

Soldi indietro ai siciliani. “Restituiremo ai cittadini siciliani 20 milioni di euro di tasse – annuncia il governatore- , partendo retroattivamente dal 2009. Questo grazie al rispetto del piano di rientro della Sanità”. La somma potrà essere utilizzata per una riduzione dell’addizionale Irpef, come ha precisato l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, presente alla conferenza stampa insieme ad altri membri della giunta.

Le alleanze. Si parla anche di politiche e di strategie elettorali. “I quattro partiti del ‘polo terzo’ intendono correre insieme alle elezioni amministrative. Qui in Sicilia stiamo sperimentando un rapporto di collaborazione col Partito democratico e la sperimentazione è positiva”, osserva il governatore, preconizzando una riedizione in chiave elettorale della maggioranza che sostiene il suo governo. Certo, i mugugni del Pd degli ultimi giorni non sono passati inosservati, ma Lombardo guarda il bicchiere mezzo pieno: “Ho registrato per esempio le prese di posizione di Capodicasa, mi pare che un fronte piuttosto ostile si vada indebolendo”.

Invito alla concordia. Lombardo tende la mano anche agli oppositori con un appello in spirito natalizio: “Auspichiamo un momento di maggiore concordia tra le forze politiche e in chiesa oggi ci siamo impegnati a voltare pagina”, dice. E auspica un’analogia tra la Capitale e Palermo: “Se il polo terzo a Roma vota alcune riforme del governo, non vedo che c’è di male se anche qui in Sicilia certe misure vengono votate insieme all’opposizione con atteggiamento di maggiore condivisione e concertazione”. E quanto alle faccende di casa Pdl, c’è spazio anche per una battuta sullo strappo di Stefania Prestigiacomo: “Saremmo onoratissimi di avere con noi il ministro Prestigiacomo, ma non ci è giunta nessuna istanza in tal senso. Anche se le nostre posizioni su rifiuti e rigassificatori non coincidono… E’ una battuta e probabilmente come per la Carfagna ricomporranno la cosa”.


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