L'orrore di Mascalucia, una preghiera fragile - Live Sicilia

L’orrore di Mascalucia, una preghiera fragile

Con la speranza che possa raggiungere una bimba tradita e assassinata dalla sua mamma

Stamattina sulla spiaggia c’era un sole caldo e c’era un mare d’azzurro pulito che invogliava al tuffo. C’erano coppie innamorate, solitari frequentatori della battigia e molte famiglie con bambini. C’erano madri che giocavano con i figli. Giocavano come giocano madri e figli, con i segni di quel legame speciale che ha inizio in un mondo protetto e approda al mondo di fuori, in cui la tenerezza della mamma è un’eco luminosa che non si spegnerà mai.

Solitamente, si sarebbero annotati questi normali dettagli con un normalissimo sorriso di consuetudine. Stamattina, invece, comunicavano anche, nonostante la loro bellezza, una profonda angoscia riflessa. Perché era impossibile non pensare – per una feroce antinomia – all’atroce delitto di Mascalucia in cui ha perso la vita la piccola Elena Del Pozzo, assassinata dalla mamma, Martina Patti, che ha confessato. Come se l’oscurità di una caverna buia, in cui non vorremmo entrare, di cui nulla vorremmo sapere, si sovrapponesse, a forza, all’immagine di un universo felice.

Purtroppo, sappiamo. Che Elena è stata colpita con undici coltellate, secondo le anticipazioni dell’autopsia. Che non è morta subito. L’immaginazione non può andare oltre, non riesce a raggiungere l’apice dello strazio fisico e psicologico. L’unico atto legittimo è una preghiera, perfino per chi non crede, alla stregua di una carezza mandata in esplorazione, con la speranza che possa raggiungere una bambina tradita e assassinata dalla sua mamma.

La fisionomia di questi giorni appare difficile per chi si è trovato al confine di una caverna buia e a Laura, che racconta la cronaca per noi, come agli altri colleghi sul campo e nelle redazioni, non può che andare un sentimento di gratitudine per la pena che affrontano. Molti che raccontano hanno figli, tutti siamo figli. Una storia del genere ti costringe a tremare. Se hai ricevuto amore, avverti acutamente il dolore di Elena nell’immane diversità di una esperienza. E ciò che emana calore diventa, all’improvviso, raggelante.

Viviamo le giornate dell’orrore. Dalla macelleria in Ucraina di padri, madri e figli, al delitto che segnerà per sempre, suo malgrado, il nome dell’incolpevole Mascalucia, terra bellissima, popolata di fiori e persone cortesi, alle pendici del vulcano. Stamattina, sulla via del mare, c’era il sole e c’era un azzurro perfetto. Madri e figli si scambiavano l’eterna promessa dell’amore infinito. E il silenzio conservava, con le lacrime, una preghiera fragile. (Roberto Puglisi)


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