L'Ue approva il Pon Metro| Pioggia di milioni sulla costa Sud - Live Sicilia

L’Ue approva il Pon Metro| Pioggia di milioni sulla costa Sud

Dalla commissione europea arriva il via libera, adesso toccherà al ministero definire gli importi per ciascuna città. Palermo in pole position.

fondi europei
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PALERMO – Almeno 90 milioni di euro, che potrebbero arrivare fino a 130, per rimettere a nuovo la costa Sud di Palermo grazie ai fondi europei. Giungono buono notizie dall’Ue, la cui commissione ha approvato il 14 luglio scorso il Pon Metro, ovvero il piano italiano che suddivide, fra 14 città metropolitane, quasi un miliardo di euro. Adesso toccherà al governo nazionale ripartire nel dettaglio le somme, ma a Palazzo delle Aquile si comincia già a far di conto visto che gli stanziamenti arriveranno fra qualche mese e serviranno per le attività più disparate: sociale, mobilità elettrica, riqualificazione energetica delle scuole, illuminazione pubblica, sistemi di trasporto intelligenti, piste ciclabili, car e bike sharing, corsie protette per i bus, lotta alla povertà, servizi per i senzacasa, recupero di alloggi, recupero di immobili. E ancora piattaforme web, wi-fi, semafori per ipovedenti, autobus a metano, abbattimento delle barriere architettoniche, trasformazione dell’ex gasometro di via Tiro a Segno in un polo culturale e sociale.

Le 14 città sono Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia: quelle del nord e centro Italia riceveranno in media 40 milioni, a quelle del Sud (fra cui Palermo) andranno invece circa 90 milioni a testa. Ma non tutti i comuni hanno rispettato i tempi per la programmazione e soprattutto l’Agenzia per la coesione dovrà ripartire i fondi sulle varie misure: potrebbe quindi capitare che ad alcune città vadano più soldi che ad altre.

Il capoluogo siciliano, da questo punto di vista, sembra essere in pole position: gli uffici guidati da Paolo Basile hanno predisposto progetti per 130 milioni, proprio nella speranza di poter agguantare risorse aggiuntive e, visto che Palermo è tra le 14 città una delle più preparate, è assai probabile che ci riesca.

“Al di là dell’importo finale di questo importante progetto, che sarà comunque adeguato a dare risposte ampie e innovative alle necessità di quel territorio, non possiamo non sottolineare che questo risultato segna due grandi successi – commenta il sindaco Orlando – prima di tutto dimostra la correttezza e l’importanza strategica dell’aver creato un’apposita area che si occupa proprio di progettare per la ricerca di nuovi fondi al di fuori del bilancio comunale e di quello regionale, sulla base di precise indicazioni e priorità politiche fornire dalla giunta e dal sindaco. Il secondo risultato è quello che unisce un importante lavoro sul piano delle emergenze, soprattutto quelle sociali, con la capacità di immaginare e costruire una città innovativa e all’avanguardia sul piano della sostenibilità e della vivibilità”.

Il Pon metro rappresenta, del resto, una modalità del tutto innovativa: l’Europa, in poche parole, assegna le risorse direttamente a 100 grandi città europee nell’ambito del Fondo di Sviluppo Regionale, saltando l’intermediazione (non sempre virtuosa) delle Regioni. Il ministero ha inoltre deciso di costruire il piano nazionale basandosi sulle proposte delle varie città, delegando loro anche dei compiti di gestione del programma. In poche parole i comuni vengono responsabilizzati e viene chiesto loro di svolgere alcune funzioni come gestione, pagamenti e certificazione. Palermo ha già approvato un piano di rafforzamento amministrativo, con tanto di comitato di sorveglianza.

Palazzo delle Aquile, come detto, è in prima linea: ha presentato il suo piano nel luglio del 2014, non ricevendo da Roma alcuna osservazione o richiesta di chiarimenti. A dicembre il tutto è stato inserito in un piano complessivo che, alla vigila del Festino di Santa Rosalia, ha ricevuto il disco verde delle istituzioni comunitarie. Adesso il Mise coordinerà le città per redigere, entro fine agosto, i piani definitivi per ogni singolo territorio.

Piazza Pretoria non uscirà un centesimo, ma dovrà spendere tutto entro il 2022: i primi soldi potrebbero arrivare già tra qualche mese. Sono due le aree interessate: quella Territoriale Integrata 3 (Maredolce, Brancaccio, Bandita) e quella Territoriale Integrata 6 (Gasometro, Macello e Romagnolo), oltre ai comuni di Misilmeri e Villabate in piccola parte.

LE REAZIONI
“Grazie al prezioso e competente lavoro del dirigente Paolo Basile e della sua squadra, finalmente Palermo sembra avere una grande opportunità per rilanciare il territorio più degradato della costa palermitana e diversi settori, dal sociale ai trasporti, di questa città che ad oggi soffre un abbandono e non curanza che ha radici nel passato ma che purtroppo si è estesa anche in questo tre anni. Il Sindaco si occupi in prima persona di spendere e al meglio questi 130 milioni, non lasci che la inerzia di alcuni assessori, la burocrazia e l’incapacità di alcuni settori della amministrazione facciano perdere per l’ennesima volta un treno di sviluppo e prosperità per questa nostra bella città. Questo sembra essere l’ultimo treno per questa sindacatura, un cambio di passo é ancora possibile ma non certo con questa giunta che va cambiata in molti suoi componenti”. Lo dice il capogruppo Idv Filippo Occhipinti.

“L’approvazione dei progetti inclusi nel Pon Metro è a una boccata di ossigeno per l’economia della nostra città, ma sopratutto un cambio di passo dell’interesse della pubblica amministrazione verso un territorio che da anni aspetta interventi strutturali a partire dal recupero della costa – dice Paolo Caracausi di Idv – I progetti che non sono proprio di recupero della costa ma che riprendono alcune strutture esistenti al di là dell’Oreto sono un primo passo, ma siamo ancora lontani da un recupero completo del territorio. Tra i progetti presentati non vi è il recupero del fiume Oreto che, appena completata l’opera di canalizzazione degli scarichi fognari al depuratore, rimarrà l’unica fogna a cielo aperto. Come non sono previsti il recupero della tavernetta del tiro ancora sequestrata ed in mano al demanio nazionale o il solarium distrutto e vandalizzato. Mi auguro che in fase di rimodulazione del Pon Metro ci sia la possibilità di inserire alcune di queste opere e che nel prossimo programma triennale delle opere pubbliche ci sia spazio per il porticciolo della Bandita, il mammellone di Acqua dei Corsari e la sistemazione e recupero delle altre discariche a mare. Naturalmente è eccessivo accelerare i tempi di gara e inizio lavori se non vogliamo vedere vanificato questo finanziamento, come è successo per altre opere ancora oggi non completate”.

 


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