Madre e figlia aggredite in casa| La colf basista della rapina - Live Sicilia

Madre e figlia aggredite in casa| La colf basista della rapina

La collaboratrice domestica, minorenne, ha lasciato la porta aperta per permettere ai complici di entrare in azione.

Villagrazia di Carini
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VILLAGRAZIA DI CARINI (PALERMO) – Avevano riposto in lei il massimo della fiducia. Madre novantenne e figlia 67enne, che vivevano da sole e si facevano aiutare nei lavori domestici da una ragazza di 17 anni, sono però finite in una trappola studiata finito all’ultimo dettaglio. E ad escogitarla insieme a dei complici, sarebbe stata proprio la collaboratrice. Le due donne sarebbero infatti state il bersaglio perfetto per una rapina messa a segno nel giro di pochi minuti: ieri mattina la minorenne, insieme ad un’amica, Eleonora Abbate e i rispettivi fidanzati, Danilo Silvestini, ventenne con precedenti per furto ed S.V, minorenne, è entrata in azione col chiaro obiettivo di impossessarsi di alcuni gioielli che aveva notato durante le ore lavorative a casa delle vittime.

Una prospettiva di semplice guadagno che aveva fatto gola ai quattro, che pu di non lasciarsi sfuggire l’occasione hanno coinvolto una quinta persona molto più grande di loro, Antonino Alamia, pregiudicato per rissa, spaccio e furto di 36 anni. Sarebbe stato lui il leader del gruppo, quello a dettare le direttive per fare andare a buon fine il colpo, i quali dettagli – come hanno accertato i carabinieri – erano stati studiati a lungo nei giorni scorsi. In particolare, le due ragazze avrebbero dovuto recarsi insieme presso l’abitazione della vittima, al solito orario di lavoro di G. r., la diciassettenne che avrebbe dovuto lasciare la porta aperta. In questo modo, Eleonora Abbate avrebbe potuto individuare le vittime all’interno dell’appartamento per comunicarne l’esatta posizione ai complici che avrebbero dovuto coglierle di sorpresa.

Ed è andata proprio così: una volta entrati in casa, i tre malviventi hanno aggredito la 67enne , spintonandola e facendola cadere pesantemente a terra. Alamia, il più robusto dei tre, l’ha bloccata a terra col proprio peso, tappandole la bocca con una mano e puntandole un coltello alla gola. Gli alti due nel frattempo, seguendo le indicazioni di G. r. , si sono introdotti nella stanza da letto e l’hanno passata al setaccio, impossessandosi di orologi, bracciali, orecchini e collane per un valore complessivo di circa duemila euro. Poi la banda si è data alla fuga. I carabinieri della compagnia di Carini giunti sul posto hanno trovato madre e figlia sotto choc.

Dai loro racconti è emerso che soltanto la collaboratrice domestica poteva essere a conoscenza del luogo esatto in cui si trovavano i gioielli e i sospetti sono immediatamente caduti sulla diciassettenne. Rintracciata dopo pochi minuti, G.R è stata interrogata. Dopo essersi contraddetta più volte, il suo coinvolgimento è stato palese, tanto da rendere più semplice ai militari dell’Arma di risalire a Silvestrini e alla fidanzata. Il video di una telecamera vicina ha inoltre incastrato Alamia, la cui auto è stata immortalata proprio nei pressi dell’abitazione delle due donne. Per i cinque è scattato l’arresto, mentre la refurtiva è stata consegnata alle legittime proprietarie.


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