Mafia, i figli del boss e il 'Bassotto': il gruppo di comando del clan

Mafia, i figli del boss e il ‘Bassotto’: il gruppo di comando del clan

Il ruolo di Francesco Ieni e Carmelo Bonfiglio

CATANIA – “Il papà ha solo te, l’unico su cui può contare sei tu…tu lo sai chi è la tua famiglia”. Recupero crediti, usura ed estorsioni, ma soprattutto questioni di famiglia. E messaggi indirizzati su whatsapp, attraverso la sorella, direttamente dal boss Nuccio Ieni a quello che sarebbe stato il figlio prediletto: Francesco Ieni, coinvolto nell’ultimo blitz della polizia. Lui, insieme al “Bassotto” Carmelo Bonfiglio, spesso con il placet del reggente Dario Ieni, avrebbero curato le questioni più delicate dell’organizzazione.

Intercettato ai domiciliari

Durante le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, Francesco Ieni era ai domiciliari, ma avrebbe continuato a mantenere un ruolo significativo all”interno del clan Puntina-Pillera. Anche in un momento delicato, il figlio del boss sarebbe stato un punto di riferimento, come testimoniano le intercettazioni fatte con un virus informatico nel cellulare di Piera Liliana Ieni, la sorella di Francesco.

“Il papà – scrive la sorella su whatsapp – ha solo a te. L’unico su cui può contare sei solo tu, perchè poverino si fida di te perché sei il più grande, altrettanto noi. Per noi altri sei tu il nostro punto di forza, non è che ci vogliamo approfittare di te, tu lo sai chi è la tua famiglia”.

L’intercettazione

Pochi giorni prima, la polizia aveva intercettato, attraverso il cellulare di Francesco Ieni, una conversazione sulla riscossione di un credito, registrando alcune perplessità di uno degli interlocutori. “Non posso adempiere alle mie responsabilità che ho verco chi è che non c’è! – si legge nelle trascrizioni – Io ho parenti in carcere va, come te lo devo dire, gli devo dare i soldi va!

Ieni avrebbe mantenuto i contatti con esponenti di altri clan, come con Alfio Cristian Licciardello, affiliato e nipote del boss Rosario Pitarà detto “U furasteri”. Ma è all’interno dei Pillera che la polizia ha scavato a fondo.

Mafia, l’affiliato e i crediti

I crediti del clan venivano riscossi e gestiti dagli esponenti di punta, non solo dal figlio del boss. Uno dei più vicini a Nuccio Ieni era, secondo il pentito Salvatore Messina, “Melo Bonfiglio, affiliato del clan Pillera, gruppo Puntina”. Quando la moglie del boss va in carcere, nel 2021, non fa nomi: “Ti manda a salutare…”, dice a Ieni. Con la mano fa un gesto per rimarcare la bassa statura e “Nuccio” capisce subito. Bonfiglio è conosciuto come il “Bassotto” ed è uno dei pochissimi che va ad accoglierlo in aeroporto nel giorno della scarcerazione.

Il recupero del credito e i rapporti con Strano

Non a caso, quando Piera Liliana chiede informazioni sul recupero di un credito, il fratello la tranquillizza dicendo che avrebbe “mandato il bassotto”. Ed è sempre Bonfiglio a partecipare a un incontro con gli esponenti di punta del clan, Dario e Maurizio Ieni e Riccardo Romano Di Mauro.

Bonfiglio entra in ballo anche quando bisogna affrontare una questione di compentenza del boss di Monte Po Claudio Strano. È proprio il “bassotto” a farsi portavoce del messaggio del boss a Strano, per ristabilire le regole in una casa sottratta a un parente degli Ieni. Si trattava di un assegnatario dell’Istituto autonomo case popolari, rimasto senza abitazione, dopo essersi allontanato per alcune settimane. Poi arriva una possibile soluzione, “con 5 mila euro te ne faccio dare un’altra”. Le ombre sono tutte sui meccanismi di assegnazione degli immobili popolari.


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