Mafia, i Mazzei di Lineri: 20 anni al boss Orazio Coppola - Live Sicilia

Mafia, i Mazzei di Lineri: 20 anni al boss Orazio Coppola

Si chiude il processo abbreviato scaturito dall'inchiesta Hostage. Tutti i nomi e le pene.
La sentenza del gup
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CATANIA – I vecchi boss, una volta fuori dal carcere, quasi sempre tornano alla vita criminale. Orazio Coppola – da quello che emerge dall’inchiesta Hostage coordinata dal pm Andrea Bonomo – avrebbe fatto così. Il delfino di Michele Cuffari (ex affiliato dei Cursoti) avrebbe ricoperto il ruolo di ‘capo’ della cellula di Lineri (frazione misterbianchese) del clan Mazzei. La Squadra Mobile ha documentato attraverso intercettazioni gli affari del gruppo che insieme a quello del ‘traforo’ (via Belfiore a Catania, ndr) compone la famiglia mafiosa di Cosa nostra. I ‘carcagnusi’ avrebbero costruito una rete criminale fatta di estorsioni e droga. Per l’acquisto dello stupefacente sarebbero stati creati dei ponti di collegamento con gli albanesi. Ma i narcos dei Balcani avrebbero preteso ‘forti garanzie’ per i pagamenti. E in un’occasione – documentata da una serie di sms – sarebbero stati presi come ostaggi anche alcuni “affiliati” dell’organizzazione mafiosa. 

Coppola avrebbe dialogato con i vertici di altri clan. Forti i contatti con Carmelo Distefano, genero dell’ex malpassotu Carmelo Rannesi, referente del clan Santapaola-Ercolano. Il nome del boss dei Mazzei di Lineri lo si trova anche nelle pagine del blitz di ieri ‘Adrano Libera’ dove si parla di un incontro tra Coppola con i colonnelli del clan Santangelo-Taccuni. 

La Squadra Mobile di Catania nel corso delle indagini (tra il 2016 e 2018) ha installato telecamere nei luoghi strategici del clan. Il quartier generale sarebbe stato in piazza Enrico Berlinguer. Uno slargo che taglia in due via Lenin, il cuore di Lineri. E non solo Coppola, ma anche i gregari Giovanni Ventorino (u gilataru) e Agatino Costantino (Tino Banana) si sarebbero riuniti nell’area della delegazione comunale di via Partigiani d’Italia. 

A meno di due anni dal blitz è arrivata la sentenza del processo abbreviato. La gup Loredana Pezzino  – in linea con le richieste del magistrato della Dda etnea Bonomo – ha inferto una pena di 20 anni a Orazio Coppola e 14 anni a Costantino e Ventaloro. Condanne da 9 a 3 anni per gli altri imputati del rito alternativo.

Ecco la sentenza nel dettaglio: Orazio Coppola, 20 anni, Pietro Cosentino, 9 anni, 2 mesi e 20 giorni, Agatino Costantino, 14 anni e 10 mesi, Alessio D’Agostino, 6 anni e 4 mesi, Carmelo Distefano, 4 anni, 5 mesi e 10 giorni e 1400 euro di multa, Carmelo Distefano, 3 anni, 4 mesi e 6400 euro di multa, Valerio Antonio Leonardi, 3 anni e 6400 euro di muta, Eugenio Mascali, 4 anni, 5 mesi e 10 giorni e 4000 euro, Antonino Terranova, 3 anni 4 mesi e 7000 euro di multa, Giovanni Ventorino, 14 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione. La gup ha assolto con la formula per “non aver commesso il fatto” Salvatore Imbrogiano. 


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