Nel "regno" di Barcellona |lo scettro passa da padre in figlio - Live Sicilia

Nel “regno” di Barcellona |lo scettro passa da padre in figlio

Colpo alla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto. I carabinieri hanno eseguito otto arresti. In ballo le estosioni ad alcuni commercianti della zona.
Retata antimafia nel messinese, 8 arresti
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“Morto un boss… se ne fa un altro”. Lo dimostra l’indagine dei carabinieri della compagnia di Barcellona, chiamata “operazione Mustra”, portata a termine all’alba di oggi con 8 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del Tribunale di Messina, Giovanni De Marco, richieste dai sostituti procuratori, della Dda Giuseppe Verzera, della Procura di Barcellona, Francesco Massara.

Due Procure al lavoro, due anni di indagini dell’Arma, per smantellare una organizzazione criminale nascente sull’area del Longano. Una, sorta per colmare il vuoto lasciato sul territorio dalle retate scaturite dalle operazioni “Vivaio”, “Pozzo” e “Pozzo 2”, che hanno portato in carcere decine di personaggi di calibro, quelli che comandavano le famiglie mafiose di Barcellona, Mazzarà e Terme Vigliatore.

Ma, come in una successione regale, a Barcellona e zone di pertinenza, al “Re” del crimine, succede, il “principe”. Ecco che a Carmelo Vito Foti, indiscusso boss della zona, già detenuto, subentra il figlio, Salvatore Foti; Agostino Campisi, pregiudicato di spessore, indagato nell’ambito della operazione Batana, che decapitò la mafia di Tortorici, lascia il “trono” al figlio Salvatore. Due figli d’arte, dunque – a detta dell’Accusa – stavano ricomponendo la famiglia mafiosa del barcellonese, smembrata dalle operazioni di polizia degli ultimi anni.

L’operazione Mustra ha posto fine ad una serie di estorsioni (una già in corso, altre due tentate) ai danni di imprenditori e commercianti di Barcellona e Terme Vigliatore. A capo dell’organizzazione – stabiliscono le indagini – ci sarebbe Salvatore Campisi, lo stesso che fu arrestato in flagranza di reato, nel settembre scorso, mentre intascava un pizzo da 500 euro da un commerciante che, precedentemente, aveva trovato il coraggio di denunciare i fatti ai carabinieri.

Fu da quell’arresto che scattò l’indagine dell’ Arma, conclusasi con l’operazione Mustra. Nei due anni di attività investigativa, inoltre, sono venuti alla luce alcuni episodi criminali che danno misura della potenzialità di rischio che la nascente organizzazione criminale poteva rappresentare per la cittadina. Uno, il feroce pestaggio di un ristoratore e dei suoi familiari, durante un blitz effettuato dai componenti la banda – “Campisi in testa” – dicono gli inquirenti; un altro, ancora più significativo, perchè mostra una sorta di antistato in azione.

Accadde nel 2011, quando il titolare di un circolo ricreativo di Terme Vigliatore denunciò ai carabinieri il furto di mille euro dalla cassa del suo esercizio. Qualche giorno dopo un ragazzo si presentò in caserma, raccontò che un commando di uomini lo aveva trascinato a forza all’interno di quel circolo ricreativo, che lo aveva pestato e, accusandolo di essere l’autore del furto, costretto a restituire la somma entro una data prestabilita. Atterrito il giovane preferì la denuncia ad eventuali, future, altre rappresaglie. In pratica, l’episodio riportato sull’ordinanza ha tutti i risvolti di un processo, con imputato e condanna compresi. L’operazione è stata chiamata “Mustra” perchè termine intercettato nel corso di una conversazione tra due componenti l’organizzazione, e “mustra”, significa “fretta “. Ne occorreva davvero, agli organi inquirenti, per stroncare un nascente pericolo in agguato.

Delle otto ordinanze di custodia cautelare, due sono state notificate in carcere a persone già detenute: Salvatore Campisi, 27 anni, e Nunziato Siracusa, 42 anni. Sono, invece, stati accompagnati al carcere di Gazzi: Vincenzo Campisi, 30 anni, fratello di Salvatore, Salvatore Foti, 25 anni, Carmelo Maio, 20 anni, Vincenzo Sboto, 30 anni, Antonio Vaccaro Notte, 20 anni, Stefano Puliafito, 23 anni. Altre sette persone sono indagate.

(Nella foto da sinistra: Vincenzo Campisi, Salvatore Foti,  Salvatore Campisi, Carmelo Maio – nella prima riga; Stefano Puliafito, Vincenzo Sboto, Nunziato Siracusa, Antonio Vaccaro Notte – nella seconda riga).


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