PALERMO – La strada imboccata per giungere all’approvazione dalla manovra quater della Regione Siciliana sembra partire direttamente da Palazzo dei Normanni. Il luogo preciso è la commissione Bilancio dell’Ars, dove giace un ddl stralcio che rappresenterà la base di partenza per la quarta manovrina del 2025.
Manovra quater, 2 opzioni per il governo
Da giorni a Palazzo d’Orleans si ragiona sull’argomento: un nuovo disegno di legge, che comprenda gran parte delle norme stralciate dalla manovra ter approvata prima della pausa estiva, o un ddl Variazioni di bilancio nuovo di zecca da approvare in Giunta e trasmettere al Parlamento. Due opzioni sule quali il governatore Renato Schifani e l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino hanno ragionato a lungo, mettendo sul piatto della bilancia i pro e i contro di entrambe le soluzioni.
Manovra, incontro Schifani-Galvagno
Il tema è stato al centro anche dell’incontro tra Schifani e il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, andato in scena martedì pomeriggio. Il governo, alla fine, sembrerebbe orientato a ripartire dal testo depositato in commissione Bilancio, mossa che consentirebbe di accelerare i tempi. Un nuovo ddl, dopo l’approvazione in Giunta, dovrebbe percorrere tutta la trafila delle commissioni all’Ars, con il regolamento che impone di concedere i tempi necessari per la presentazione degli emendamenti. Il semaforo verde del Parlamento arriverebbe così attorno alla metà di ottobre. Tutto questo con la Finanziaria 2026 che incombe.
Ddl stralcio in commissione Bilancio
Tempi strettissimi e così sembra ormai deciso che si ripartirà dal testo in commissione Bilancio, rispetto al quale il governo presenterà le proprie proposte di modifica. L’organismo presieduto da Dario Daidone, del resto, nella seduta che ha segnato la ripresa dei lavori ha dato l’ok al ddl di riforma della dirigenza regionale e ha avviato l’esame del Defr 2026-2028, rinviando la discussione sul ddl stralcio delle variazioni di bilancio denominato ‘976 Seguito’.

C’era da attendere infatti l’orientamento del governo, che verrà comunicato formalmente questa mattina alla conferenza dei capigruppo. Schifani, che intanto ha incassato dal segretario di Forza Italia Antonio Tajani il via libera alla ricandidatura per Palazzo d’Orleans, intende inserire una serie di nuove misure nella manovra. Il testo subirà anche una sforbiciata dal momento che alcune norme sono considerate superflue: le somme oggetto della manovrina vanno impegnate infatti entro il 2025.
Idea south working
Il governo ragiona anche sulla norma sul south working, che prevede incentivi alle imprese del nord che consentono ai loro dipendenti siciliani di lavorare in remoto da casa. Un investimento contro la fuga di cervelli che varrà almeno venti milioni di euro, ma in questo caso l’operazione partirebbe nel 2026.
Le altre misure in attesa
Tra le norme che attendono di essere reinserite ci sono quelle sugli aiuti all’editoria (tre milioni di euro) e alle aziende agricole che intendono realizzare dei laghetti privati con un bando Irfis (10 milioni): misure bocciate dall’Aula con il voto segreto nel corso dell’esame della manovra ter. A queste si aggiungono anche la stabilizzazione dei precari dei Consorzi di bonifica (7,5 milioni) e il finanziamento del servizio di assistenza all’autonomie e alla comunicazione (Asacom) nelle scuole per gli studenti disabili (dieci milioni).

