"Meglio le parole che non si dicono" - Live Sicilia

“Meglio le parole che non si dicono”

Paolo Borsellino

"Aspetteremo in silenzio e lontano dai riflettori, come sempre abbiamo fatto". Le parole del figlio di Paolo Borsellino.

Manfredi Borsellino
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PALERMO– Nel suo ufficio di polizia di Cefalù, Manfredi Borsellino non perde un solo passaggio del caso dell’intercettazione shock, negata dalla Procura ma confermata dall’Espresso. Ma ribadisce che i figli del magistrato assassinato 23 anni fa manterranno un profilo basso e silenzioso. “Mia sorella Lucia – dice – ha già fatto sapere in modo essenziale quello che pensava. Condivido tutto, non è necessario aggiungere altro. A volte – avverte – valgono di più le parole che non si dicono”. Manfredi Borsellino non riesce a nascondere l’inquietudine per i contorni opachi del giallo dell’intercettazione. C’è o non c’è? Chi e perché l’ha tirata fuori alla vigilia dell’ anniversario della strage di via D’Amelio? Informalmente la famiglia ha fatto sapere alla Procura che vuole conoscere la verità. E chiede che si vada fino in fondo. “Aspetteremo in silenzio e lontano dai riflettori, come sempre abbiamo fatto”, incalza il figlio di Paolo Borsellino. Dopo le dichiarazioni a caldo di ieri, tace anche Lucia Borsellino che è volata a Pantelleria dalla sorella Fiammetta. Alle cerimonie e alle commemorazioni ufficiali di domenica non interverrà quindi nessuno dei figli del magistrato. Quella di Lucia era una risposta alla cosiddetta “antimafia di facciata”. Ora il gesto trova nuove motivazioni. L’unico momento in cui Manfredi Borsellino apparirà certamente in pubblico è il triangolare di calcio organizzato sabato sera dal questore. “Porterò mio figlio Paolo – dice – per fargli dare il calcio di inizio”. (ANSA)


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