"Messina Denaro cambi vita e potrà sperare nel perdono"

“Messina Denaro cambi vita e potrà sperare nel perdono”

Le vittime, il dolore. Intervista a padre Scordato.
LA CATTURA DEL BOSS
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2 min di lettura

Padre Scordato, Matteo Messina Denaro potrà mai essere perdonato?
“Una domanda non semplice che presuppone una riflessione profonda”.

Padre Cosimo Scordato, teologo, figura indimenticabile all’Albergheria, per le sue battaglie sociali e per la sua accoglienza concreta, quella riflessione profonda la offre, mentre scorrono giorni di pensieri sparsi proprio sulla pietà e sul perdono. Eccola.

Dunque?
“Parliamo di tutte le persone che finiscono in carcere: il senso della pena, che è proporzionale alla gravità dei reati commessi, va nella direzione di un recupero che comprende il pentimento e la collaborazione per il bene di quella collettività a cui si è inferta una ferita”.

E la Chiesa? Monsignor Mogavero ha detto che non possiamo avere troppa pietà per l’ex latitante.
“Alla Chiesa interessa la conversione del peccatore che comprende un atto riparativo nei confronti di coloro che sono state offesi. Il discorso della pietà è singolare, nel senso che investe la sensibilità di ognuno”.

Ma come si può essere perdonati quando si sono commesse azioni tanto orrende?
“Tutti possono invocare e ricevere il perdono di Dio, purché si accetti un radicale cambiamento di vita. Però, bisogna essere chiari sul punto”.

Cioè?
“Il perdono implica la conversione e la ricerca della riparazione del danno nei confronti di chi ha sofferto. Non basta rivolgersi a Dio, bisogna compiere azioni concrete per le vittime. Quando si toglie la vita, quella vita non può essere restituita. Ma si può dimostrare il proprio pentimento, per esempio, con donazioni patrimoniali che rappresentino il segno materiale di un percorso”.

Torniamo alla domanda iniziale: Messina Denaro potrebbe essere perdonato?
“Sì, perché l’amore di Dio è più grande di ogni peccato umano, anche il più terribile. Ma per accedere a quella grazia è necessaria, come dicevo, una conversione assoluta”.

Cosa dovrebbe fare, nel caso, il boss di Castelvetrano?
“Farebbe parte della sua conversione la collaborazione con gli organi di giustizia, per smontare il sistema mafioso. Specialmente da parte di chi quel sistema l’ha gestito in maniera terribile. Questo, appunto, per riparare il danno che si è fatto per riequilibrare il male inferto”

E poi?
“Si metta in ginocchio davanti alle persone che hanno sofferto per causa sua e potrà sperare”. (rp)


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