PALERMO – Alterare il peso dei rifiuti da smaltire per incassare più soldi. Così un’impresa avrebbe truffato l’ospedale Papardo di Messina. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia e dal sostituto Rosanna Casabona, ruota attorno alla “Medieco Servizi srl”, rappresentata legalmente da Gina Leandro.
Sarebbero stati i due dipendenti Francesco ed Emanuele Totaro ad occuparsi della pesatura dei rifiuti ospedalieri prima di caricarli sui mezzi aziendali e portarli in discarica. Indagati anche i due autisti Santo Campailla e Massimo Caraci. Secondo l’accusa, rispondevano tutti ad un preciso ordine dell’amministrazione aziendale.
I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno piazzato delle telecamere che hanno registrato gli stratagemmi utilizzati per aumentare il peso.
A volte mettevano dell’acqua dentro i bidoni. Altre volte pesavano anche i pesanti coperti in metallo, oppure facevano pressione con il piede sulla bilancia. In questo modo l’impresa avrebbe incassato undici mila euro più del dovuto, somma per cui è scatto il sequestro per equivalente. Contestata anche l’irregolarità dello smaltimento: un carico di rifiuti nel 2019 non sarebbe stato tremodistrutto in una discarica a Belpasso, come previsto dall’appalto, ma trasportato chissà dove a bordo di un camion. All’ospedale, invece, dove non si erano accorti di nulla, sarebbe stato consegnato un documento che attestava la regolarità delle operazioni.
L’indagine dei finanzieri è partita dall’espletamento della gara bandita, come capofila, dall’Azienda sanitaria provinciale di Catania. La Medieco ha vinto un ricorso al Tar e dal 2017 smaltisce i rifiuti per il Papardo.