Migliaia di assegni di inclusione sospesi, Saverino: è allarme sociale - Live Sicilia

Migliaia di assegni di inclusione sospesi, Saverino: è allarme sociale

L'interrogazione della deputata regionale del Pd

PALERMO – “Migliaia di famiglie si sono viste sospendere l’assegno di inclusione per disservizi dei Centri per l’impiego in Sicilia, in particolare a Palermo. Quali sono le cause della sospensione? L’organizzazione dei Centri per l’impiego regionali sono in grado di gestire le procedure previste dalla legge? Quali iniziative si intendono assumere per trovare una soluzione?”.

Queste, in sintesi, le domande poste dalla deputata del Pd all’Ars, Ersilia Saverino, in un’interrogazione parlamentare all’assessore per la Famiglia, le politiche sociali ed il lavoro della Regione siciliana. “Questa situazione sta generando grande allarme sociale e si sono anche registrati momenti di tensione negli uffici del Centro per l’impiego di Palermo, preso d’assalto da centinaia di persone, tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. – dice -. La procedura è complessa e richiede la massima efficienza da parte di tutti gli enti pubblici coinvolti, la Regione sta facendo la sua parte?”.

Il punto dell’assessore Albano

In merito alle notizie sulla sospensione di una parte degli assegni di inclusione attribuita a disservizi del Centro per l’impiego di Palermo, l’assessore regionale Nuccia Albano chiarisce che “il problema è già da tempo all’attenzione degli uffici del dipartimento Lavoro. La criticità tecnica scaturisce dall’iter che investe tre banche dati: quelle della Regione, dell’Inps e del Comune”.

“Non è un disservizio del Centro per l’Impiego di Palermo – dice Albano – Gli uffici, avendo registrato tra i primi le difficoltà, hanno subito interloquito sia con il Comune che con l’Inps al fine di trovare una soluzione. Il problema tecnico non riguarda solo la Sicilia, ma anche altre regioni d’Italia, ciò a dimostrazione che non è una criticità del capoluogo. Porgo le mie scuse alle famiglie, malgrado le colpe non siano della Regione, perché comprendo le difficoltà e il disagio che stanno vivendo”.


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