Migrazione dei rifiuti e ritardi | La differenziata non decolla - Live Sicilia

Migrazione dei rifiuti e ritardi | La differenziata non decolla

In percentuale cresce di un punto rispetto al 2016. Pronto a partire il porta a porta in centro.

PALERMO – È un bilancio tra luci e ombre, quello della raccolta differenziata a Palermo. Cresce di un punto percentuale rispetto all’inizio dell’anno, ma nei quartieri in cui si cerca di fare partire la raccolta di prossimità e porta a porta si scontano ancora delle difficoltà. A pesare, qualche ritardo e le resistenze da parte della popolazione, con un numero ancora troppo alto di persone che spostano la propria immondizia di quartiere in quartiere pur di non differenziare.

I rifiuti che hanno seguito la via della differenziata sono il 16 per cento dei rifiuti totali prodotti dalla città di Palermo. Una crescita dell’un per cento rispetto all’inizio dell’anno, ma ancora troppo lontana sia dalla soglia minima del 65 per cento fissata dalle direttive europee che dalla media italiana di rifiuti differenziati, che quest’anno si è attestata poco al di sotto del 50 per cento.

Il dato complessivo, però, non basta a raccontare il mondo della raccolta dei rifiuti palermitana. Che è fatto di tentativi incoraggianti e un fenomeno preoccupante, quello della migrazione. Secondo i dati reperibili sul sito della Rap, l’azienda che si occupa di smaltimento dei rifiuti a Palermo, nella zona in cui è stato introdotto il progetto Porta a porta 1, che copre circa 130 mila abitanti, la percentuale di rifiuti differenziati è arrivata al 47 per cento del totale, con un valore assoluto pari a 11 mila tonnellate. Risultati ancora migliori nell’area del Porta a porta 2, che comprende 18 mila persone, in cui la quota di rifiuti differenziati arriva al 66 per cento. Ma è quando si passa alla raccolta di prossimità che iniziano i problemi. Nel quartiere Borgo Nuovo la quota di rifiuti differenziati è appena il 6 per cento del totale, e risultati di poco migliori si ottengono al Cep, dove si differenzia il 15 per cento dei rifiuti. In centro l’inizio della raccolta porta a porta era stato annunciato per luglio di quest’anno, ed era partita anche la distribuzione di kit per 20 mila residenti, ma i cassonetti sono rimasti per le strade.

Scarsi risultati che vanno imputati al fenomeno della migrazione dei rifiuti, fanno sapere dalla Rap. Ci sono cittadini di paesi limitrofi, i cui è già in vigore la raccolta differenziata, che preferiscono caricare la propria immondizia in macchina e gettare tutto nei cassonetti di competenza del comune di Palermo. Un fenomeno che è anche interno alla città: nelle zone del Porta a porta 1 il tasso di migrazione è del 60 per cento, ovvero più di un cittadino su due preferisce spostare la propria immondizia in un altro quartiere. Risultato simile nella zona del Porta a porta 1, dove il tasso di migrazione è del 50 per cento.

Va meglio con lo smaltimento della frazione organica, soprattutto grazie ad accordi che Rap ha stipulato con mercatini e altri soggetti. Nel caso del mercato ortofrutticolo, ad esempio, la quota raggiunta è quasi del settanta per cento. E si attende l’inizio della differenziata anche nelle abitazioni private del centro storico: nei prossimi giorni è prevista una riunione tra Rap, il Comune e i capi condominio per decidere la distribuzione di kit e le modalità di attuazione della raccolta, che dovrebbe dunque partire a breve.

“Il nostro operato sta dando dei risultati”: Sergio Marino, assessore all’Ambiente, igiene e sanità del comune di Palermo, parla con cautela dello stato della raccolta differenziata in città. “La direttiva del sindaco funziona – dice Marino – le iniziative sulla frazione organica hanno coinvolto i commercianti di Mondello e il mercato ortofrutticolo, e stanno dando buoni risultati grazie alla collaborazione dei cittadini. Certo il dato totale della differenziata è ancora basso ma è falsato dalla migrazione dei rifiuti, stiamo intensificando i controlli da parte della polizia municipale”. Il prossimo passo è il ritiro dei cassonetti dal centro: “In questo momento – dice Marino – sono in intensificazione le attività nel centro storico, e se non ci saranno contrattempi dopo le riunioni con i cittadini potremo iniziare a togliere i cassonetti dalle strade”.


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