Caos, sporcizia, traffico: Mondello horror FOTO e VIDEO

Caos, sporcizia, traffico: Mondello horror FOTO e VIDEO

Viaggio nella borgata devastata. Allegata in inverno. Sporchissima in estate

(Roberto Puglisi) Palermo non ama Mondello. La invade, in estate, rendendola invivibile. La guarda annegare d’inverno, sotto le quattro gocce che immancabilmente la sommergono. E le volta le spalle. E va bene che – parafrasando liberamente – Mondello è Palermo, Palermo è Mondello. Ma qui si avverte la distanza dalla realtà e da un mai inverato ‘vorrei ma non si può’. L’abbandono è un dato di fatto e non basta la manutenzione di un pontile per sanare ferite di anni. La viabilità è un nodo intricato. La sporcizia trabocca dai cassonetti. Il fetore è uno choc per l’olfatto. I marciapiedi rotti rappresentano una minaccia per l’incolumità dei pedoni.

Mondello horror

E’ sufficiente una passeggiata in un giorno della settimana per rendersi conto di quanto la borgata, con la vocazione alla bellezza, ospitale e generosa nel suo popolo accogliente, sia simile, suo malgrado, a un horror di pessima fattura. Accanto al bar Galatea, ritrovo di golosi, una panchina sgarrupata (nella foto di copertina) e devastata sembra uscita da un incubo digestivo del maestro Dario Argento. Mettere una gamba avanti all’altra somiglia a un’impresa biblica. A ogni passo, sulla strada che porta verso il mare, c’è una crepa nel marciapiede, ci sono radici di alberi non curati, mentre le cartacce e la munnizza abbondano, offrendo una compiuta radiografia dello sfascio. Si racconta di persone che sono inciampate, riportando conseguenze. Impossibile verificare le voci che vengono corredate da particolari di cronaca, nella narrazione. Si resoconta di turisti che approdano e ripartono, giurando di non tornare mai più.

Munnizza e buche

La proverbiale munnizza è, dunque, onnipresente. Bisogna riconoscere che, da qualche tempo, si vedono più mezzi di pulizia, accolti dai presenti con lo stesso atteggiamento stupefatto con cui si chioserebbe una invasione marziana. Ma la reale invasione del lerciume assume – anche per l’inciviltà di chi conferisce rifiuti fuori orario – proporzioni immani. Le già citate buche, scavate nel selciato ovunque, mostrano un rigoglio di fetenzie. Ce ne sono di insidiose pure sul lungomare. La presenza del degrado, largamente diffuso, è accompagnata, in più di una occasione, da una insopportabile puzza che rimanda a decomposizione di schifezze antiche e mai rimosse. Lo slalom delle narici e dei piedi richiede un certo allenamento per non incappare nell’incidente. Nelle stagioni fredde, al resto, si aggiunge lo spauracchio perfino di piccole piogge che trasformano le vie in cascate di liquami.

Lo sfogo nel gruppo

C’è un gruppo su Facebook, ‘Insieme per Mondello’, che svolge una puntuale sorveglianza, annotando le magagne. Le occasioni non mancano. Si legge in un post che descrive le condizioni della piazza: “Open to meraviglia! (Non fate caso, però, alla sporcizia, alle alghe secche, al marciapiede rotto, alla segnaletica arrugginita che non segnala nulla, alla ringhiera, ai cestini e alle panchine arrugginiti, alle colonne distrutte, all’assenza totale di vasi con i fiori…). In fondo sarebbe semplicissimo ‘aprirsi alla meraviglia’ solo che mancano volontà e cultura…”. Eccone un altro: “Una distesa infinita di bottiglie di plastica, di birra , lattine di bevande, cartacce e cacchette di cane in ogni dove”. Si parla della spiaggia, che ha le sembianze di una discarica, dopo uno dei bivacchi del fine settimana.

Le idee dei residenti

In un’altra parte del giornale pubblichiamo delle video-interviste di palermitani (GUARDA) che vivono a Mondello e la amano. Dice Renato Amorosi, titolare del bar Renato: “Ci vuole maggiore pulizia, è necessario aumentare gli autobus perché tante persone si lamentano. I marciapiedi sono da sistemare, come i cestini che non sono sufficienti. Aspettiamo il rifacimento della piazza”. Dice Biagio Marino (nella foto in basso), edicolante: “Al sindaco chiederei un po’ di pulizia e provvedere agli allagamenti, quando piove.

I consigli del farmacista

Il dottore Antonello Niceta (nella foto d’archivio in basso), farmacista notissimo, ama Mondello. Ecco le sue idee: “Occorrerebbe dotare tutto il lungomare di numerosi cestini, tanto per cominciare. E sarebbe necessario che questi, nel periodo estivo di maggior afflusso, venissero svuotati almeno due volte al giorno. Ma ho fiducia in questa amministrazione che è più presente e consapevole. Un altro problema è la viabilità di viale Principe di Scalea a doppio senso di marcia che non dà la possibilità di poter rientrare in direzione Palermo, senza commettere infrazione a causa della doppia striscia continua. Ed è cruciale, ma pure su questo qualcosa si sta muovendo, un servizio efficiente per i mezzi pubblici. Basterebbe poco per consentire alla borgata di esprimersi ai suoi veri livelli”.

Il triangolo del caos

La traversata finisce dove aveva avuto inizio, al bar Galatea, con una consolatoria e buonissima brioscina alla panna. Gli avventori si lamentano del ‘triangolo del caos’. Chi frequenta la zona lo conosce bene: è quell’intrico di deviazioni e cammini obbligatori che, tra via Cloe, via Pazienza e via Catalano, costringe gli automobilisti a percorsi da guerriglia urbana. Una signora prende il caffè e spiega: “Siamo isolati, la viabilità è impazzita. Ci sono esercizi commerciali tagliati fuori dai sensi unici”. Troppo difficile spiegarlo, meglio (peggio) venire a vedere di persona, partendo dall’attrazione principale. Ecco la celeberrima scaffa di via Cloe – raffigurata nella foto che chiude la carrellata – nemica giurata di tutte le sospensioni. Non si può non imboccare la strada, nel labirinto. Né si può evitare l’emozione di un sobbalzo. E, ogni volta che becchi il mega-scaffone, non puoi fare a meno di chiederti: chi salverà Mondello? Ma già sai che è una domanda inutile (rp)


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