Sicilia, sciopero del mondo del commercio - Live Sicilia

Mondo del commercio sul piede di guerra, proclamato lo sciopero

I sindacati: "Basta con il lavoro nei festivi"
L'ANNUNCIO
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PALERMO – Sindacati del commercio sul piede di guerra. Le sigle siciliane dicono ‘no’ alle aperture dei negozi nei giorni festivi. Per ribadire questa richiesta Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato in Sicilia lo sciopero regionale del commercio e della distribuzione cooperativa.

I lavoratori incroceranno le braccia nei giorni 17 e 18 aprile, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Le segreterie regionali guidate da Monja Caiolo, Giusi Sferruzza e Marianna Flauto spiegano che “la protesta è a sostegno del diritto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore di poter conciliare esigenze di vita con esigenze lavorative nonché di garantire loro il riposo nei giorni festivi”.

I sindacati ricordano “quanto previsto dalle normative contrattuali vigenti in materia di adesione volontaria, da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, alla prestazione lavorativa nei giorni festivi e domenicali” e si dicono “fortemente convinti che la liberalizzazione delle aperture commerciali abbia sortito l’effetto di incidere negativamente sulla qualità di vita delle lavoratrici e lavoratori, peggiorando anche le condizioni lavorative”.

Secondo Filcams, Fisascat e Uiltucs “non vi sono evidenze sull’aumento dei consumi, ancor più in questo particolare momento storico segnato dalla crisi pandemica e dallo smisurato aumento dei prezzi dovuto anche alle tensioni geopolitiche che hanno inciso negativamente sul potere d’acquisto delle famiglie siciliane”.

I sindacati spiegano quindi che “alcune aziende in spregio alle previsioni contrattuali hanno previsto la giornata festiva come lavoro ordinario, per questo siamo costretti a proclamare lo sciopero a sostegno dei lavoratori del settore che illegittimamente sono obbligati alla prestazione festiva. Per l’occasione faremo una richiesta all’assessore regionale alle Attività produttive per tornare a discutere di chiusure domenicali e festive”.


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