Montante, "anomalie" nel processo | Cassazione: "Resta a Caltanissetta" - Live Sicilia

Montante, “anomalie” nel processo | Cassazione: “Resta a Caltanissetta”

La sesta sezione penale ha respinto la richiesta di rimessione avanzata dall'avvocato Taormina.

UDIENZA IL 23 FEBBRAIO
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PALERMO – Resta a Caltanissetta il processo all’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante. La sesta sezione penale ha respinto la richiesta di rimessione per legittimo sospetto avanzata dal suo difensore, Carlo Taormina, che si era rivolto alla Cassazione denunciando che nel procedimento a carico del suo assistito, imputato tra l’altro per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, si stiano commettendo “una serie di anomalie”. In attesa della decisione della Cassazione, il processo, che si svolge col rito abbreviato, era stato sospeso dal gup di Caltanissetta. Ora potrà riprendere con l’udienza già fissata per il 23.

La Procura di Caltanissetta ha chiesto una proroga delle indagini di un filone dell’inchiesta sull’ex leader di Confindustria. E’ la tranche per associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti con 10 indagati, compreso l’ex governatore Rosario Crocetta e gli ex assessori regionali alle Attività produttive Linda Vancheri e Mariella Lo Bello. Lo scrive il quotidiano La Sicilia, che pubblica anche la lista degli altri indagati: l’ex commissario Irsap, Maria Grazia Brandara; gli imprenditori Giuseppe Catanzaro (presidente autosospeso di Sicindustria), Rosario Amarù (imprenditore, già presidente di Sicindustria Centro Sicilia), Carmelo Turco (imprenditore, ex delegato ai rapporti con le industrie petrolchimiche di Sicindustria) e l’imprenditore nisseno Totò Navarra. Indagato anche Vincenzo Savastano, vice questore aggiunto già in servizio all’ufficio della polizia di frontiera dell’aeroporto di Roma.

Secondo la Procura di Caltanissetta, ricostruisce il quotidiano di Catania, Montante, Turco, Amarù, Navarra e Catanzaro finanziavano illecitamente la campagna elettorale del 2012 di Crocetta, versando 200.000 euro circa ciascuno. In cambio l’ex leader di Confindustria avrebbe ottenuto “contributi, finanziamenti per imprese riconducibili quest’ultimo o a soggetti al medesimo vicini”.


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