PALERMO – “Quello degli assenteisti è solo uno dei casi di infedeltà dei dipendenti”. Così il presidente della Regione Nello Musumeci ha commentato i 42 provvedimenti giudiziari rivolti ai dipendenti dell’assessorato alla Sanità di questa mattina. “Ci sono lobbisti – ha raccontato il presidente per spiegare altri casi – che stanno giornate intere dentro gli assessorati sperando di incontrare un dipendente debole che fornisca loro notizie o presti favori. Spero di non doverli scoprire mai perché li accompagnerei alla porta a calci nel sedere”.
Il presidente della Regione ha incontrato in mattinata alcuni sindaci per la consegna dei decreti di finanziamento per l’efficientamento energetico degli immobili pubblici ma ha approfittato per parlare di burocrazia, di riforma degli enti locali e l’abusivismo edilizio. “I tempi della burocrazia non sono mai quelli della politica. – ha detto – I burocrati vogliono detenere il controllo e vogliono affermare il loro potere. I dipendenti infedeli sono ovunque. Ma – ha concluso Musumeci – Accanto a questa cancrena c’è però chi, e sono la maggioranza, lavora bene”.
Il tema che ha occupato la maggior parte dell’intervento del governatore però è quello dell’abusivismo edilizio.”Nel 2019 – ha spiegato Musumeci – il tema principale sarà quello della lotta agli immobili abusivi”. Poi ha attaccato l’associazione di categoria dei comuni e la sua guida Leoluca Orlando: “ Mi dà fastidio quando l’Anci parla di vigliaccheria politica nei miei confronti. Se l’Anci diventa uno strumento di partito allora io credo che i sindaci devono farsi qualche domanda”. Così Musumeci si toglie un sassolino dalla scarpa riguardo alla polemica scoppiata dopo la presentazione del disegno di legge per lo sgombero delle case abusive. “È stata fatta un’inutile speculazione su un disegno di legge che non c’entra nulla con la demolizione ma che vuole evitare che muoiano altre persone”.
Il presidente della Regione ha parlato anche di abbattimenti rivelando che con l’assessore all’Ambiente ha incontrato il procuratore generale della Repubblica che con chiarezza ha annunciato che le procure vigileranno perché i comuni siano più solerti nelle operazioni di distruzione degli immobili abusivi. “In Sicilia – ha raccontato Musumeci – abbiamo 26mila casi di abusivismo non sanabile. Questi casi vanno trattati con due pinze. Da una parte l’abbattimento deve essere usato in tutti i casi in cui c’è un pericolo. Mentre se l’immobile può essere usato per le finalità degli enti allora si provvederà all’esproprio. Nell’uno e nell’altro caso – ha proseguito – il Comune deve avere le risorse e un bilancio per potere agire. Ci sono 736mila pratiche di sanatorie distribuite nei 390 comuni dell’Isola. C’è chi rimanda il problema aspettando il condono e chi lo fa perché non ci sono i tecnici. Se – ha concluso l’inquilino di Palazzo d’Orleans – creiamo il fondo di rotazione con cui prestare ai Comuni le risorse, voi eliminate le pratiche ferme, incassate i soldi e facciamo lavorare gli ingegneri siciliani”.
Infine si è parlato anche di riforma dei Comuni. “Vorrei ritoccare la legge sugli enti locali. – ha confessato il governatore – Dobbiamo liberare i sindaci dai ricatti dei consigli comunali. Sono contrario alle sfiducie votate dal consiglio comunale. Un sindaco votato dal popolo può essere mandato a casa solo dal popolo”. Poi Musumeci ha chiarito: “Al consiglio comunale, però, bisogna dare più potere: di programmazione e di controllo. Il consigliere non può sentirsi avulso dalle sue responsabilità”.