Stancanelli: Musumeci soddisfatto, valutazioni a fine mandato - Live Sicilia

“Musumeci è soddisfatto| Si valuterà a fine mandato”

Stancanelli (Fratelli d'Italia): "Il dopo Nello? Non è delicato parlarne adesso".
L'INTERVISTA
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5 min di lettura

CATANIA – Guai a chiamarlo “regista” o “eminenza grigia”. L’eurodeputato Raffaele Stancanelli, meloniano doc, non ama gli epiteti che lo collocano nel dietro le quinte della politica siciliana a muovere i fili. L’ex sindaco di Catania mette le mani avanti e, tra un colpo di fioretto e l’altro, mantiene una posizione equilibrata sul futuro del centrodestra isolano non senza compiacersi della crescita di Fratelli d’Italia e dribblando potenziali polemiche con l’amico di un tempo: il presidente Nello Musumeci. 

Stancanelli, dica la verità. Le manca la politica siciliana?

“Ma guardi non esiste la politica siciliana. La politica è una cosa complessa, ma il fare politica è un’attività unitaria. Per cui non esiste una politica siciliana fine a se stessa”.

Facciamo un salto nella politica siciliana.

“Andiamoci”.

Il presidente Musumeci ha relazionato sui primi due anni e mezzo di governo. Lei che cosa ne pensa?

“Musumeci mi pare soddisfatto di questi due anni e mezzo, per cui se lui è soddisfatto io ritengo che abbia dei motivi per esserlo. Una cosa è la soddisfazione personale assolutamente legittima, altra cosa poi è la valutazione dell’opinione pubblica e questa non si può fare a metà mandato, ma alla fine”. 

Brucia ancora l’addio a Diventerà Bellissima? Oggi si ritorna a parlare di alleanze con partiti nazionali e probabilmente ci sarà il matrimonio con la Lega.

“In politica non esiste il bruciare o il non bruciare. In politica esistono dei progetti. Oggi si sente la necessità di fare un ragionamento con un partito nazionale: è chiaro che la mia impostazione di qualche anno fa era rivolta appunto a questo obiettivo”.

Sta dicendo che lei ragionava nel lungo periodo?

“Sì. Ragionavo nel lungo periodo e sostenevo una mia tesi, legittima come era legittimo il comportamento di chi la pensava diversamente, cioè che un movimento per come lo avevamo immaginato all’inizio, aperto a chi si riconosceva nel centrodestra ma non aveva più dei riferimenti partitici ben precisi, potesse fare un ragionamento nazionale con partiti che si dovevano scegliere per  fondare insieme condividere un progetto unitario. La mia tesi fu legittimamente respinta dagli organi direttivi di Diventerà Bellissima. Io ho fatto le mie scelte quindi se c’è veramente la volontà di condividere un progetto unitario penso che sia assolutamente legittimo. C’è da vedere con chi viene fatto”.

A proposito della sua scelta. FdI oggi è in crescita costante nei sondaggi. E’ stato una Cassandra?

“No, le Cassandre prevedono cose negative. Io sono sempre positivo.  Io ho fatto delle valutazioni coerenti con la mia storia politica: la mia impostazione prevedeva un ragionamento a livello nazionale con un soggetto politico, come poteva essere FdI, per creare assieme qualcosa che si allargasse oltre i confini della destra. E ripeto, ancora una volta, non è stata condivisa. Sono stato uno che ha illustrato coerentemente e alla luce del sole quello che riteneva si dovesse fare. Qualcuno prevedeva un flop di Fratelli d’Italia, qualcuno disse che era un partitino del 3%.  Oggi non soltanto i sondaggi   danno FdI al 14%, ma il partito è cresciuto anche nelle varie elezioni che si sono succedute dallo scorso anno dalle europee quando, in maniera quasi sorprendente per alcuni, raggiunse il 6,5 permettendo anche alla Sicilia di avere il parlamentare europeo. Oggi i sondaggi ci consegnano dati importanti, ma tutte le competizioni elettorali che si sono succedute hanno visto una crescita di FdI in termini di voti effettivi. E ne sono contento”.

Nel frattempo avete anche ottenuto l’adesione a FdI del sindaco Salvo Pogliese.

“La classe dirigente di FdI si è arricchita e si sta arricchendo di nuovi protagonisti, alcuni che provengono dalla destra politica e altri da esperienze diverse, tutti accomunati da comuni valori che riguardano la persona umana, la libertà, la partecipazione sociale e i temi etici: persone che provengono dalla vasta area del centrodestra”.

Come vi state organizzando per le elezioni amministrative?

“Fratelli d’Italia ovviamente parteciperà a tutte le elezioni, nelle singole provincie i rappresentanti si stanno muovendo per comporre le liste. Mi auguro che anche a livello regionale, a livello amministrativo, FdI possa avere il successo che merita”.

E’ stato il regista dell’operazione che ha portato Musumeci al governo della Regione. Lo fa un pronostico sui futuri candidati?

“Intanto non sono il regista di nulla; tutti sanno che non ho mai giocato a calcio né sono un regista televisivo”.

Ma è stato una delle persone che aveva immaginato come vincente quella candidatura. No?

“Avevo immaginato che poteva essere il percorso migliore. Poi secondo me è assolutamente sbagliato politicamente, e poco delicato da un punto di vista etico, parlare di un candidato alla presidenza della Regione quando è ancora in carica un presidente che deve onorare altri due anni di mandato. Io non prevedo nulla e non ho la palla di vetro. Quando si parlerà di candidature, si vedrà chi meglio potrà rappresentare i valori di cui parlavo prima”.

Sì però possiamo fare un ragionamento politico. Si vanno profilando o immaginando candidature che vanno oltre il centrodestra e guardano al grande centro. Lei immagino metterà dei paletti rispetto a queste ipotesi. No?

“Io non sono nessuno per mettere dei paletti. Come è nel mio costume personale e politico dirò la mia, farò le mie valutazioni e dirò cosa ne penso perché è notorio che le cose non le mando a dire ma le dico apertamente. Ognuno ha il diritto di avanzare le richieste che ritiene opportune. Al momento opportuno, che sicuramente non è questo sia per motivi politici sia per motivi di delicatezza istituzionale nei confronti del presidente in carica, si faranno le valutazioni necessarie. Non mi scandalizzo del fatto che altri alleati della coalizione pensino ad una candidatura piuttosto che a un’altra, ma non apparterrò mai alla schiera di coloro i quali iniziano sin da ora a scalpitare per cercare questo o l’altro candidato”.


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