PALERMO – Scatta il sequestro di 70 mila euro in contanti all’interno di un negozio gestito da cittadini cinesi. il provvedimento è stato eseguito dai Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Palermo, nell’ambito di una autonoma attività di polizia giudiziaria. Dopo un controllo effettuato all’aeroporto di Punta Raisi dalla guardia di finanza presente sul posto, è stato accertato che un uomo stava partendo per Roma con settemila euro in contanti.
“Dagli accertamenti eseguiti nell’immediatezza – spiegano dal comando provinciale – è emerso che il denaro derivava dall’acquisto di una fornitura di abbigliamento effettuata da soggetti, anch’essi di nazionalità cinese, titolari di un’attività commerciale in Palermo”. Le Fiamme Gialle, quindi, si sono recate nell’ attività commerciale per eseguire un controllo fiscale, trovando 70 mila euro in contanti suddivisi in mazzette, posti all’interno di una busta di plastica accuratamente nascosta in un ripostiglio.
“Dagli accertamenti svolti – sottolineano – si ritiene che l’occultamento della somma di denaro avesse il fine di precludere all’Amministrazione Finanziaria l’esercizio della pretesa erariale di proventi ritenuti conseguiti in evasione di imposta, quindi in violazione della normativa tributaria. Sulla scorta di tali elementi, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Palermo i due coniugi titolari della ditta Individuale per il reato di riciclaggio e di omessa dichiarazione. Sono tuttora in corso accertamenti di natura fiscale”.
L’operazione si inquadra nell’ambito dei compiti di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza a tutela del mercato dei capitali con particolare attenzione alla prevenzione e repressione del riciclaggio e dell’autoriciclaggio nonché delle violazioni in materia di valute e movimentazioni finanziarie.
Ridicoli….
Vergognosi, prima il loro governo chiude le frontiere con la Cina, ci fanno stare in ansia per niente e poi credono con questa buffonata di essere umani
Faraone abbracciali tutti, forte forte, anche da parte mia.
Io continuo a frequentare i ristoranti cinesi contro ogni forma di razzismo leghista.
ADESSO NON VOTERO’ PIU’ ITALIA VIVA……………….SEN FARAONE………
La disinformazione continua! Non sono quelli che stanno quì destinatari di misure di profilassi, ma quelli che sono arrivati da qualche mese!
Se non basta, cerca quelli appena arrivati clandestinamente e dai loro un gran bacio sulle labbra !
esponente di Italia Viva… Sandro Terrani!!!!
Cosa non si fa per scroccare una cena gratis …
Ma come si può essere cosi ipocriti e beceri?
Ma perché una legittima preoccupazione per la propria salute deve configurare razzismo? Magari è una preoccupazione eccessiva ma sempre quella è.
I veri razzisti sono quelli che giudicano a priori senza averne i mezzi per farlo.
Scommetto che, prima di questa cena, il tanto solidale Faraone e compagnia bella si saranno assicurati che gli esponenti della comunità cinese con cui sono venuti in contatto non avessero neppure un semplice raffreddore …
Il panico non è dettato da razzismo, ma da istinto di sopravvivenza: i cinesi sono gente tranquilla, discreta e che lavora, non sono di certo tra quelli che arrivano qui per farsi mantenere a spese nostre