Trapani, Brillante chiede il simbolo del Pd - Live Sicilia

Nel Pd scoppia un caso Trapani, Brillante chiede il simbolo

Nel corso della Direzione regionale Dem
AMMINISTRATIVE
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TRAPANI – Francesco Brillante, ex segretario comunale e componente della direzione regionale del Partito democratico, ha avanzato ai vertici regionali Dem la richiesta di utilizzo del simbolo per una delle liste a sostegno della sua candidatura a sindaco di Trapani. “Ho voluto avanzare questa richiesta – spiega Brillante – perché gli elettori dell’area progressista ci chiedono di parlare un linguaggio chiaro sui grandi temi che occorre affrontare a livello nazionale, ma anche e forse soprattutto a livello locale, laddove i sindaci si confrontano ogni giorno con le emergenze e i bisogni della gente”.

“Voglio dare una casa agli elettori del Pd”

Brillante poi aggiunge: “Ho avanzato la richiesta del simbolo Pd anche per restituire una ‘casa’ a tutti quegli elettori che nel 2018 hanno visto il partito, su richiesta dell’attuale sindaco, cedere la propria sovranità per un obiettivo ritenuto più importante di fronte alle necessità di assicurare la stabilità ad una città, Trapani, che era umiliata dal malaffare. In questi anni, però, abbiamo assistito ad uno svuotamento valoriale di un’Amministrazione che, formalmente, si dice di sinistra ma che tale non è stata”.

“Da Tranchida passo indietro sui diritti civili”

Brillante ricorda poi un esempio che riguarda il fronte dei diritti civili, “quando – racconta – potendo fare anche solo un gesto simbolico, Tranchida ha negato la modifica anagrafica ad una famiglia omogenitoriale ed ha poi permesso alle cosiddette associazioni ‘pro life’, attraverso la pagina istituzionale del Comune, di emettere un giudizio grave nei confronti delle donne che decidono di abortire e quando per difendersi ha parlato di eccesso di aborti, offendendo da sindaco tutte le donne, pur sapendo che l’unico eccesso in Sicilia è quello di obiettori di coscienza”.

“Esiste un caso Trapani”

Il candidato sindaco quindi aggiunge: “Richiedere il simbolo ci legittima, con ancora più forza, a contestare e contrastare la via intrapresa da Tranchida della privatizzazione di fatto dell’acqua pubblica e delle autorizzazioni a costruire su aree destinate a verde pubblico. La questione – rileva il candidato sindaco – ha animato il dibattito della Direzione regionale al punto che il segretario Barbagallo ha dovuto prendere atto di un ‘caso Trapani’ ed ha avocato a sé la questione promettendo un imminente approfondimento. È comunque emerso nettamente un dato: un capoluogo di provincia non può andare al voto senza simbolo del Pd”.

“Bisogna fare chiarezza”

E infine: “Nel contempo Tranchida, nonostante la posizione espressa dal centrodestra regionale, prosegue nella sua ambiguità. Continua ad avere in giunta un assessore di riferimento della Lega di Turano, ed una lista di espressione dello stesso assessore leghista, che appare fare finta di sostenere il candidato Miceli, prendendo così per i fondelli l’intera comunità trapanese per scopi elettorali. È ora di fare chiarezza – conclude Brillante –. È ora che i trapanesi scelgano persone affidabili, trasparenti e che abbiamo come unico interesse questa comunità e non biechi giochi di potere al fine di confondere gli elettori al solo proprio interesse! Un nuovo futuro è possibile, basta scegliere e votare un nuovo sindaco”.


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