“E’ insopportabile il tentativo di coinvolgermi in una vicenda alla quale sono estraneo, così come sono stato sempre assolutamente estraneo, in quasi trenta anni di impegno politico, a ogni contatto con gli ambienti immondi della criminalità organizzata mafiosa, sistemi che ho sempre avversato: è noto a tutti, a Catania e non solo”. Lo afferma il senatore del Mpa, Giovanni Pistorio (nella foto), commentando le dichiarazioni rese in aula dal pentito Gaetano D’Aquino nel processo per reato elettorale al presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e a suo fratello Angelo, deputato nazionale del Movimento per le autonomie.
“Mi chiedo – aggiunge il senatore – quale sia la ragione di questo tentativo volto a sfregiare la mia dignità e la mia immagine di uomo e di politico”. “C’é un limite alla capacità di sopportazione di ogni persona – sottolinea Pistorio – nei miei confronti, questo limite è stato superato oggi dal signor D’Aquino, che un’altra volta, con le sue dichiarazioni del tutto prive di ogni contatto con la realtà: io – conclude il senatore – non ho l’ho mai incontrato, non lo conosco, non so chi sia, come sono certo di non aver mai incontrato o conosciuto neanche quel tale di nome Vaccalluzzo”.