"Non volevamo il rapinatore morto | Ci scusiamo per tutta questa violenza" - Live Sicilia

“Non volevamo il rapinatore morto | Ci scusiamo per tutta questa violenza”

La zia di Li Castri
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La famiglia di Giacomo Li Castri adesso ha paura. “Nessuno di noi avrebbe mai voluto che si arrivasse a tanto”. A parlare è la zia dell’inserviente rimasto ferito durante la rapina di martedì notte al centro scommesse Eurobet, al villaggio Santa Rosalia. E ci tiene a restare anonima.  “Di Blasi ha sicuramente sbagliato ma noi ci scusiamo per tutta questa violenza. Siamo gente umile, non ci siamo mai trovati in una situazione simile”.

La zia di Giacomo, sorella del padre dell’impiegato aggredito, è laconica e decisa: “Noi condanniamo ogni forma di violenza, da qualsiasi parte provenga. Mio fratello (il padre di Li Castri, ndr) è un ex dipendente del Comune, lavorava al cimitero, adesso è invalido. La moglie è casalinga. Non abbiamo mai dato disturbo a nessuno”. La famiglia Li Castri abita al villaggio Santa Rosalia da tutta una vita e nelle ultime ore è stata catapultata in un clima di terrore. “Non faccia il mio nome la prego, volevo soltanto ribadire che siamo persone perbene e che siamo dispiaciuti per l’accaduto”. Il citofono preannuncia l’arrivo dei carabinieri: “Mi scusi dobbiamo risentirci, credo che gli investigatori vogliano chiederci qualcosa”.

E gli investigatori effettivamente stanno indagando a 360 gradi. “Non escludiamo nessuna pista – spiegano dalla compagnia Verdi – ma  è ancora presto per fare congetture precise. Domani il gip convaliderà l’arresto del complice di Di Blasi”. La famiglia Li Castri ha i nervi scoperti, l’aria nel quartiere si fa pesante. Certi gesti non si perdonano. Il pericolo della rappresaglia i parenti di Giacomo lo percepiscono, ne sentono il peso, quando la tensione si aggrappa alle spalle c on i suoi artigli e le irrigidisce è così. Ogni ombra diventa inquietante, i motorini che ti sfrecciano accanto all’improvviso ti fanno sussultare. E la gente che parla in gruppo e poi ti fissa silenziosa, o peggio, si volta dall’altra parte.

“Purtroppo – spiegano ancora dagli uffici della compagnia Verdi – non possiamo garantire un piantone fisso presso l’abitazione dei Li Castri ma cercheremo di avere un occhio di riguardo. Il che vuol dire che le gazzelle passeranno un po’ più spesso sul posto e faranno dei controlli dinamici con maggiore frequenza”. Come procedono le indagini? “É ancora presto per passare dalle ipotesi alle certezze”. É possibile che martedì sera fossero presenti anche altre persone? “Non si può escludere ma al momento non c’è alcuna traccia che ci suggerisca questa eventualità”.


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