Omicidio Pietraperzia, arrestata nuora della vittima NOMI - Live Sicilia

Omicidio Pietraperzia, arrestata nuora della vittima NOMI

Nell’interrogatorio Laura Di Dio si è giustificata dicendo di essersi difesa da una presunta aggressione della suocera Margherita Margani

Pietraperzia. Ha confessato l’omicidio, ma ha sostenuto di essersi difesa da un’aggressione, dunque di aver agito per legittima difesa. I carabinieri hanno arrestato Laura Di Dio, la casalinga trentaduenne che questa mattina ha accoltellato a morte sua suocera, Margherita Margani di 62 anni, in via Sant’Elia. Si è concluso intorno alle 16 l’interrogatorio della donna, dinanzi al pubblico ministero Michele Benintende. L’indagata è difesa dall’avvocato Salvatore Timpanaro. Secondo la tesi dell’accusa, invece, sarebbe stata proprio lei ad aggredire la suocera usando un coltello e un paio di forbici; e poi, altro particolare da verificare, avrebbe fumato una sigaretta aspettando l’arrivo dei carabinieri.

La Di Dio è in attesa di essere trasferita in carcere ad Agrigento dai carabinieri della stazione di Pietraperzia e della Compagnia di Piazza Armerina, che conducono le indagini, coordinate dalla Procura di Enna. Secondo quanto trapelato, avrebbe risposto per circa un’ora alle domande del pubblico ministero, dopo un iniziale stato di shock. Avrebbe riferito che i rapporti con la suocera sarebbero stati tesi in passato, tant’è che per quattro anni le due donne non si sarebbero quasi rivolte la parola.

Poi la situazione si sarebbe normalizzata, tant’è che stamattina era andata a prendere un caffè a casa della madre di suo marito. In breve però la discussione sarebbe degenerata, e di fronte a quella che avrebbe reputato come una intromissione della suocera nelle questioni familiari, vi sarebbe stata una lite. A quel punto, stando sempre al racconto dell’arrestata, la suocera avrebbe preso un coltello per aggredirla e lei si sarebbe difesa sferrandole un fendente al collo, che ha ucciso la suocera.

Dichiarazioni che ovviamente sono tutte da verificare e da riscontrare con la scena del delitto, che invece, dai pochi particolari trapelati, sembrerebbe raccontare tutta un’altra storia. Il legale della donna ha chiesto ai carabinieri di fotografare una ferita che la Di Dio avrebbe avuto alla mano, ma è da comprendere se si tratti, o meno, di una possibile “manovra difensiva”; o se la donna non si sia piuttosto ferita mentre aveva il coltello in mano. Ad ogni modo l’indagine è tuttora apertissima. La famiglia della signora Margani è assistita dall’avvocato Angelo Maria Tambè.

Intanto il marito della donna, Francesco Arnone, all’agenzia Ansa ha dichiarato: “lo amo mia moglie o la tragedia di oggi non c’entra nulla con quanto successo qualche anno fa con mio fratello Christian”. Nel 2018, la famiglia Amone si era resa protagonista di una sparatoria tra fratelli: Christian, fratello di Francesco, era intervenuto per difendere la cognata Laura, maltrattata dal marito mentre era incinta. L’uomo, che racconta che da mesi non lasciava più i suoi figli con la moglie per paura che potesse fare del male ai bambini, dice di aver fatto di tutto per lei, anche dopo che, un anno e mezzo fa, aveva cominciato a manifestare disturbi depressivi. “Si alzava di notte – dice ancora – dormiva pochissimo e mangiava quando aveva voglia. Avevamo consultato un medico, ma lei non prendeva te medicine. Nei giorni scorsi avevo proprio pensato di rivolgermi a uno specialista”. 

Il sindaco di Pietraperzia, infine, ha espresso il lutto della cittadinanza. “lo e tutta la comunità – ha detto – siamo scossi da quanto accaduto alla signora Margani, che conoscevo personalmente come persona tranquilla e socievole e non comprendiamo come sia potuto succedere. Tutti ci stringiamo, profondamente addolorati per l’accaduto, alla famiglia travolta da questa tragedia”. 


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