Operai Gesip sulla gru del porto | “Orlando come Ponzio Pilato” - Live Sicilia

Operai Gesip sulla gru del porto | “Orlando come Ponzio Pilato”

Una ventina di operai dell'ex partecipata hanno occupato una delle gru del porto di Palermo. Hanno passato la notte lì. Momento di tensione per la minaccia di un lavoratore di gettarsi nel vuoto. Intervento dei vigili del fuoco. Protestano per la mancata risoluzione della vertenza Gesip. Il 31 dicembre infatti scade la cassa integrazione e i lavoratori rischiano il licenziamento.

PALERMO – Hanno occupato una delle gru del porto di Palermo, a pochi passi dall’ingresso secondario per furgoni e autocarri, improvvisando un presidio a oltranza. Gli operai Gesip tornano a protestare e, questa volta, lo fanno con una forma ‘alternativa’ di dissenso. Erano da poco passate le 12 quando una ventina di lavoratori dell’ex partecipata, muniti di cartelli e striscioni, hanno attraversato a piedi i vari piani della gru per raggiungere il punto più alto. Il 31 dicembre scadrà la convenzione tra la partecipata e il Comune, firmata la scorsa primavera, che ha permesso ai lavoratori di riprendere il servizio con stipendi garantiti dalla cassa integrazione in deroga. La società è però in liquidazione e i dipendenti rischiano, da un giorno all’altro, di essere messi fuori dalla porta senza alcuna prospettiva occupazionale. “Orlando ci hai fregato – si legge sul lenzuolo bianco appeso sulla gru e indirizzato al primo cittadino -, basta frottole”.

Sul futuro dei circa 1800 lavoratori aleggiano nubi nere e così la singolare forma di protesta vuole essere “un modo per richiamare l’attenzione”, lanciando un segnale di ‘sfida’ all’amministrazione comunale e, in prima persona, al sindaco Leoluca Orlando reo a loro dire “di aver abbandonato le famiglie”. “Il sindaco sa dire solo belle parole, è un professionista in questo – dicono i lavoratori presenti -. Ha fatto come Ponzio Pilato, se n’è lavato le mani”. “Complimenti Orlando – aggiunge Benedetta Altieri -, mentre tu stai a Palazzo al calduccio noi siamo qui a soffrire il freddo e la fame. Mettiti una mano sulla coscienza, siamo distrutti”.

I lavoratori sono nuovamente sul piede di guerra e non intendono mollare “fino a quando il Comune metterà di fronte atti concreti – dicono -. Vogliamo un documento firmato di fronte ai nostri occhi che autorizzi il rientro al lavoro, a stipendio pieno, di tutti i dipendenti”. “Non abbiamo più notizie, siamo stati abbandonati – interviene Gioacchino Tortorici -. Caro sindaco cerca di trovare la soluzione migliore per noi e di convocare da subito i sindacati per risolvere questa vertenza che ormai sembra essere diventata una barzelletta. Siamo stati sacrificati per sedici mesi, ora diciamo basta”.

LA NOTA DI USB
“Fra poco piu di 20 giorni – dice in una nota la Usb a firma di Sandro Cardinale – assisteremo ad un problema su un problema, le banche hanno ripreso il pagamento dei mutui, e quindi si porrà oltre che il problema della disoccupazione pure il problema dell’abitare, molte di queste famiglie saranno fuori casa. Il Sindaco ostenta il salvataggio dei conti del Comune, ostenta il salvataggio dell’amia, della Gesap aereoporto, ma a che prezzo? Sulla pelle di 1750 famiglie dopo che lo stesso Sindaco aveva chiesto loro un anno di sacrifici, dal rpimo gennaio saranno sul lastrico. È inutile investire tutte le sue energie sulla cultura per la cittá di Palermo, una città senza lavoro è una città senza cultura”.

AGGIORNAMENTO DEL 6 DICEMBRE. Hanno trascorso la notte sulla gru del porto di Palermo gli operai della Gesip, che ieri sono saliti per protesta, perchè temono di restare senza lavoro dal 1 gennaio prossimo, quando potrebbero scattare i licenziamenti collettivi, per cui la società in liquidazione partecipata dal comune ha già avviato le procedure. Uno dei sette lavoratori questa notte ha deciso di scendere per motivi salute, mentre al momento è in corso un intervento dei vigili del fuoco, che hanno soccorso un lavoratore, che minacciava di lanciarsi nel vuoto. “Sebastiano Buscemi ha avuto una crisi e ha minacciato di lanciarsi dalla gru, qui ci sono i vigili del fuoco che stanno tentando di convincerlo a scendere ma lui si rifiuta – dice Vincenzo Billeci, operaio di 46 anni, che si trova sulla gru insieme ad altri colleghi – non abbiamo cibo, solo acqua, siamo esasperati, vogliamo risposte dal sindaco”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI