Orlando azzera 161 vice dirigenti| Rivoluzione in vista negli uffici - Live Sicilia

Orlando azzera 161 vice dirigenti| Rivoluzione in vista negli uffici

Fontana Pretoria (foto Pasquale Ponente)

Il sindaco in un sol colpo fa saltare un'intera linea di comando della burocrazia targata Cammarata, ma la vacatio rischia di mandare gambe all'aria gli uffici, specialmente quelli tecnici.

PALERMO – Una decisione arrivata d’improvviso, ma potenzialmente destinata a mandare nel caos gli uffici comunali e soprattutto ad azzerare, in un sol colpo, un’intera linea di comando della burocrazia ereditata dall’era Cammarata: il sindaco Leoluca Orlando ha deciso di non rinnovare più le posizioni organizzative lasciando la burocrazia di Palazzo delle Aquile praticamente dimezzata, dopo i continui scandali che hanno interessato alcuni dei punti nevralgici dell’amministrazione.

Ma andiamo con ordine. Per posizione organizzativa si intende un funzionario (ovvero un livello D) al quale viene riconosciuta una particolare responsabilità: si tratta nei fatti di una sorta di vice-dirigente che percepisce un’indennità annua che va dai 5.125 euro ai 12.500 lordi a seconda dell’incarico ricoperto. Figure diventante indispensabili in un Comune in cui i dirigenti, specie quelli tecnici, sono sempre di meno e devono far fronte a più settori. L’amministrazione elabora un piano con il quale stabilisce quanti posizioni organizzative servano e dove, dopodiché il singolo dirigente emana un bando e, in base ai titoli, una commissione (di cui quasi sempre fa parte il dirigente stesso) sceglie con una nomina che sa di fiduciaria. Nomina che è a tempo.

Peccato, però, che lo scorso gennaio, alla scadenza naturale delle posizioni organizzative ereditate dal predecessore, il sindaco Orlando abbia deciso di prorogarle di mese in mese, fino a settembre, senza mai cambiarle. Una decisione dovuta, essenzialmente, alle difficoltà di far quadrare il cerchio tra le richieste degli assessori e le esiguità di cassa. Palazzo delle Aquile, da gennaio a oggi, ha provato più volte a mettere mano al comparto, ipotizzando anche delle posizioni organizzative di alto livello da affiancare direttamente agli assessori, facendo da filtro con i dirigenti, cosa poi non andata mai in porto. Ma cosa ha spinto il primo cittadino a decidere, di colpo, di non rinnovarle più e senza avere, peraltro, preparato la successione? Probabilmente avrà pesato l’attenzione della magistratura sul Polo tecnico con tanto di richiesta del Gip di indagare due funzionari comunali per demolizioni mai realizzate: l’ultimo di una serie di casi che ha visto gli uffici sotto la lente d’ingrandimenti degli inquirenti, che in passato hanno puntato l’attenzione anche su altri uffici delicatissimi come il Suap.

In una nota ufficiale, il Professore ha motivato la decisione con “la necessità di un ulteriore approfondimento, da fare sia all’interno della Giunta che con le Organizzazioni Sindacali, sulla irrimandabile necessità di una profonda riorganizzazione, volta a razionalizzare il lavoro e a incidere su alcune rigidità e incrostazioni organizzative ed amministrative che non possono più restare in piedi”. Insomma, un repulisti totale deciso per ripartire da zero e tentare di combattere eventuali “incrostazioni”.

L’effetto, però, è nei fatti non solo quello di decapitare un’intera linea di comando di cammaratiana memoria, con la possibilità di piazzare funzionari più in “sintonia” con i dirigenti e quindi in molti casi con l’attuale amministrazione, ma anche quello di provocare una pericolosa vacatio. Bene che vada non si avranno le nuove posizioni organizzative prima di fine anno e non era mai successo, almeno nella storia recente di piazza Pretoria, che il Comune stesse senza per mesi. In passato, infatti, i bandi venivano espletati mentre le vecchie posizioni organizzative erano ancora in carica, così da evitare “vuoti”.

In poche parole, 161 funzionari finora decisivi per il funzionamento della macchina comunale, specie nei settori tecnici (che potrebbero restare orfani anche dei pochi dirigenti tecnici rimasti), non saranno più tenuti a restare oltre l’orario lavorativo, a fare straordinari senza paga aggiuntiva, a reggere le sorti di uffici il cui peso graverà tutto sulle spalle dei dirigenti tra le cui file crescono sempre più i malumori. Basti pensare alle otto circoscrizioni rette fino a ieri da posizioni organizzative e da un unico dirigente, che da oggi si ritroverà praticamene da solo a gestire decine di uffici scatenando la protesta del presidente della Quinta circoscrizione Fabio Teresi. “Il sindaco Orlando provveda immediatamente alla riassegnazione delle posizioni organizzative, la cui mancata proroga, rischia di causare la paralisi totale dell’attività delle circoscrizioni. In caso contrario sono pronto ad occupare il Consiglio – dice Teresi – Orlandoci spieghi perché a luglio, a oltre un anno dal suo insediamento, ha provveduto a riorganizzare il settore del decentramento assegnando una posizione organizzativa ogni due circoscrizioni e, dopo appena due mesi, ha deciso di bloccarlo. Questa assurda decisione – aggiunge – di fatto fermerà la macchina amministrativa delle circoscrizioni che, senza la presenza di un funzionario, non possono prendere alcun provvedimento. A questo punto chiedo al sindaco, non solo di riassegnare le posizioni organizzative ma anche di rispettare il regolamento per il decentramento che prevede la presenza di un dirigente per ogni circoscrizione”.

Ma dove hanno lavorato, fino alla scorsa settimana, queste posizioni organizzative? Sette alle Relazioni istituzionali, uno all’Avvocatura comunale, 25 tra Bilancio e Patrimonio,  cinque alla Segreteria generale, uno allo Sviluppo strategico, sei alla Cultura, otto tra Decentramento e Partecipazione, altrettanti alla Scuola e sei al Sociale. E ancora sedici alle Opere pubbliche ed espropri, sei all’Edilizia privata, uno al Centro storico, quindici per Manutenzioni e Protezione civile, quattordici alla Gestione del territorio (di cui sette per l’Edilizia privata), otto all’Ambiente, tre alle Partecipate, sei allo Sviluppo economico e dieci alla Polizia municipale. Le alte professionalità, invece (figura introdotta nell’ultimo decennio come posizione organizzativa di livello più alto), sono suddivise tra Risorse umane (una), Ufficio di Gabinetto (due), Direzione generale (sei), Segretario generale (tre), Consiglio comunale (una), Ragioneria generale (una) e Servizio Europa (una).

“Il sindaco ha voluto mandare un segnale ai dirigenti, vedremo come si organizzeranno”, dicono dietro le quinte dell’entourage orlandiano che non nasconde l’insofferenza dell’amministrazione nei confronti di alcuni dirigenti considerati assai poco efficienti. Senza contare il fatto che la dirigenza, in virtù dell’ultimo decreto legge sulla trasparenza (il 33 del marzo scorso), sarà obbligata a rendere pubblici tutta una serie di dati sui procedimenti amministrativi con tanto di nome e cognome dei responsabili, onde individuare i colpevoli di omissioni e ritardi, e con pesanti sanzioni (anche pecuniarie). Un processo di trasparenza che in realtà, a piazza Pretoria, è ancora indietro tanto da avere costretto il Segretario generale, più volte, a sollecitare la burocrazia per mettersi al passo con la legge. Cosa che di certo non ha fatto piacere al sindaco, che avrebbe così optato per una tirata d’orecchie.

“Il comune di Palermo ha molti problemi finanziari, ma ha una grande risorsa: il personale dipendente – dice il consigliere del Pd, Rosario Filoramo – é stato un errore non affrontare con rapidità il tema della sua riorganizzazione e valorizzazione, è stato un errore prorogare sino ad adesso le posizioni organizzative e le alte professionalità lasciando nell’incertezza tantissimi bravi e validi funzionari. In particolar modo questo tema è di grande attualità nel settore degli uffici tecnici, sguarniti di dirigenti che dovranno essere surrogati da un robusto rinforzo di posizioni organizzative “. “Dopo nove mesi di proroghe il Sindaco ha detto fine alle posizioni organizzative volute da Cammarata – dice Paolo Caracausi dell’Idv – riteniamo che la decisione sia tardiva e che andava presa non lasciando sguarniti gli uffici. Molte delle posizioni organizzative sono persone capaci e di alto profilo. Ci auguriamo che non sia una nuova lottizzazione e che il sindaco dia seguito all’impegno di privilegiare chi merita al posto di chi gli appartiene”.

La Cisl, per bocca di Nicola Scaglione, non nasconde le possibilità difficoltà per gli uffici: “Il sistema finora ha garantito la funzionalità dell’amministrazione e questo azzeramento potrebbe metterla in difficoltà – dice il sindacalista – è anche vero però che è una sua prerogativa mettere in campo tutte le iniziative per sbloccare la situazione. La vacatio è una novità che potrebbe creare difficoltà, specie nelle aree tecniche, ci si poteva pensare qualche mese prima senza arrivare a tanto”.

 


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