PALERMO – La valutazione complessiva sull’investimento immobiliare del Fondo pensioni della Regione Siciliana sul palazzo ex Sicilcassa di Palermo passa all’Agenzia del Demanio. Il cambio di rotta rispetto all’advisor privato che era stato individuato in un primo momento, Colliers Valuation Italy, è stato comunicato dall’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, ai sindacati nel corso di un incontro che segna anche una novità: in via Cordova andranno tutti gli uffici della Corte dei conti.
L’incontro sul palazzo ex Sicilcassa
Il piano della Regione è stato esplicitato in un faccia a faccia al quale hanno partecipato anche i vertici del Fondo pensioni, con il presidente del Cda Vincenzo Paradiso. L’incontro si era reso necessario dopo la levata di scudi dei rappresentanti dei lavoratori. I sindacati temono per la tenuta economica del Fondo pensioni alla luce di un’operazione immobiliare che dovrebbe avere un costo di 12,5 milioni di euro.
Il ruolo dell’Agenzia del Demanio
La chiamata in causa di un ente pubblico come l’Agenzia del Demanio ha rassicurato le sigle sindacali, che hanno voluto conoscere i dettagli del piano riguardante l’immobile. Dagnino, intanto, ha rassicurato sull’intenzione della Regione di volere affittare i locali di via Cordova: parole che hanno rasserenato ulteriormente il clima rispetto al ‘rischio d’impresa’ paventato dai rappresentanti dei lavoratori.
Dagnino: “Massima condivisione”
L’obiettivo illustrato da Dagnino è quello di trasferire nel palazzo di vetro, dove già hanno sede la procura generale e la Sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei conti, tutte le altre sezioni della magistratura contabile regionale che al momento si trovano nella vicina via Notarbartolo. In quei locali la Regione paga un affitto al Fondo Prelios. “Vogliamo realizzare un’operazione proficua per tutte le parti coinvolte, con la massima condivisione da parte del Comitato interno di vigilanza del Fondo e dei sindacati”, ha affermato l’assessore all’Economia.
Il palazzo ex Sicilcassa di Palermo
All’Agenzia del Demanio, quindi, il compito di effettuare un’ulteriore valutazione sulla convenienza dell’acquisto dell’immobile. La retromarcia rispetto all’advisor privato, che aveva un costo di 95mila euro, è così definitiva. Si tratta di un palazzo di oltre ventimila metri quadrati per il quale la Regione paga già 730mila euro all’anno.
Dagnino, che intanto ha escluso ogni ipotesi relativa alla cessione dell’immobile Ast al Fondo pensioni e confermato che non c’è “nessuna altra operazione immobiliare” allo studio, ha quindi rassicurato: “Il governo Schifani ha a cuore la stabilità e sostenibilità finanziaria del Fondo pensioni”.
In campo anche l’avvocato generale della Regione
L’operazione, seppur con grande cautela, va avanti. Nel corso dell’incontro, però, i sindacati hanno sollevato un’altra incognita: nel caso in cui il Fondo dovesse acquistare l’immobile per poterlo dare in affitto alla Regione il passaggio potrebbe non essere automatico. Potrebbe essere necessario, infatti, un avviso pubblico per evitare contenziosi con eventuali privati interessati a subentrare come affittuari. La questione è sarà sottoposta all’avvocato generale della Regione, Giovanni Bologna.
La nota unitaria dei sindacati
Il cielo sembra volgere al sereno dalle parti dei sindacati. “L’assessore Dagnino e il presidente del Fondo Pensioni Sicilia hanno fornito molti chiarimenti necessari rispetto a tutte le questioni sollevate in queste settimane – dicono Fp Cgil, Cisl Fp, Cobas/Codir, Dirsi, Sadirs, Siad-Csa, Ugl e Uil Fp. “Vigileremo affinché le parole si traducano in fatti per verificare la reale convenienza dell’operazione che necessariamente dovrà passare dall’approvazione del Civ del Fondo”, aggiungono.

