Palermo, caos seggi: dopo i presidenti rischiano medici e scrutatori

Palermo, caos seggi: rischiano anche medici e scrutatori

L'inchiesta della Procura affidata alla Digos

PALERMO – Dopo i presidenti di seggio adesso rischiano i medici che hanno certificato presunte patologie fantasma e gli scrutatori. La Digos, come ha raccontato Livesicilia, ha denunciato in Procura sessanta presidenti per il caos che si è verificato nei seggi lo scorso 12 giugno, giorno delle elezioni comunali di Palermo.

Hanno disertato i seggi per andare allo stadio per la partita che ha sancito il ritorno della squadra rosanero in serie B. Parallelamente all’assenza di massa si è verificata una giustificazione, altrettanto di massa e anomala, grazie ai certificati dei medici.

Strano, dicono gli investigatori, che tanti medici di base abbiano risposto con solerzia di domenica alle richieste dei loro assistiti. Ora in Procura, l’aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Andrea Fusco ed Emanuele Faletra, stanno passando al setaccio le certificazioni di febbre, mal di testa, lombosciatalgia e tanto altro ancora.

L’ipotesi è che, esploso il caos nei seggi, una volta compreso che il caso aveva assunto una eco enorme, i presidenti siano corsi ai ripari. Come? Chiedendo un certificato medico. I medici sapevano che si trattava di un falso? Si vedrà.

Nel frattempo i poliziotti hanno iniziato ad analizzare le assenze degli scrutatori. I numeri sono ben più grandi di quelli dei presidenti. Non ci sono state conseguenze solo perché in tanti si sono presentati ai seggi sperando nella rinuncia di qualcuno per prenderne il posto. Ma anche queste assenze potrebbero essere ingiustificate.


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