Palermo, l'esercito della droga: 30 condanne, ma sono ancora liberi NOMI - Live Sicilia

Palermo, l’esercito della droga: 30 condanne, ma sono ancora liberi NOMI

Vent'anni è la pena più alta

PALERMO – La base operativa sarebbe stata la casa di Vincenzo Militello, al civico 176 di via Sperone. Da qui partivano le direttive per gestire una delle principali piazze dello spaccio di droga a Palermo. La sua è la condanna più pesante: 20 anni. Il verdetto è stato emesso ieri pomeriggio dal giudice per l’udienza preliminare Elisabetta Stampacchia.

Gli imputati si sarebbero suddivisi i compiti per riempire di cocaina anche altri quartieri della città, spingendosi fino a Bagheria, Ficarazzi, Villabate, Siracusa, Agrigento e Augusta. “Quelli dello Sperone” li chiamavano i pusher. Gli affari andavano a gonfie vele. Nel marzo 2018 una Fiat Panda fu fermata ad un posto di blocco in via Messina Marine. Al volante c’era un uomo. Nel vano porta oggetti nascondeva 23 mila euro in contanti. Quell’uomo è il genero di Militello, che prima di entrare in carcere per scontare una condanna a 11 anni, nei pochi mesi di libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare, avrebbe organizzato la macchina della droga.

Le condanne

Queste le condanne già scontate di un terzo come previsto per chi sceglie di essere processato con il rito abbreviato (il capitolo in ordinario è ancora in corso): Salvatore Loreto Abbate 4 anni e 6 mesi; Francesco Paolo Amari 3 anni, Davide Anselmo 1 anno e 8 mesi; Giuseppe Berretta 3 anni, sei mesi e due giorni; Salvatore Binario 5 anni, sei mesi e 20 giorni; Matteo Cammarata tre anni; Giuseppe Cannata 4 anni e due mesi, Emanuele Caracausi 2 anni e quattro mesi; Salvatore Ciancio 3 anni, Emanuele D’Amico 4 anni; Salvatore Di Fatta 20 anni; Danilo Fanale 6 anni; Biagio Ferruggio 4 anni; Luca Roberto Ficarra 3 anni; Antonino Guccione 2 anni e otto mesi; Salvatore Natale Lo Monaco 4 anni e quattro mesi; Domenico Macaluso 14 anni e due mesi; Antonino Mercurio 20 anni; Ignazio Miceli 9 anni; Vincenzo Militello 20 anni; Ilario Muratore 12 anni e quattro mesi; Fabrizio e Giovanni Nuccio rispettivamente 8 anni, dieci mesi e 20 giorni, e 5 anni e quattro mesi; Antonino Palazzotto 20 anni; Veronica Pellitteri 4 anni, cinque mesi e 10 giorni; Paolo Sancilles 6 anni e quattro mesi; Benedetto Scafidi 5 anni e quattro mesi, Gioacchino Schifaudo 2 anni; Alessandro Selvaggio 8 anni, dieci mesi e 20 giorni; Salvatore Troia 4 anni e due mesi; Antonino Vacante 9 anni.

Assolti Giuseppe Bronte, Onofrio Catalano e Giuseppe Fogazza. Sentenza di non doversi procedere nei confronti di Rocco Novella ed Emanuele D’Amico.

Via libera dal boss

La droga sarebbe arrivata dalla Locride. Secondo i pubblici ministeri Gaspare Spedale e Federica La Chioma, prima di finire in carcere in un altro blitz, Militello avrebbe chiesto l’autorizzazione per i traffici ad Antonio Messicati Vitale, capo della famiglia mafiosa di Villabate. Chi ha subito le condanne più dure, fatta eccezione per Militello, è a piede libero. Il giudice per le indagini preliminari, infatti, aveva respinto la richiesta di arresto. Gli investigatori entrarono in possesso di un libro mastro che conteneva i nomi dell’esercito degli spacciatori. Anche loro sono in libertà.


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