Palermo, il genero del prof Gulotta finisce sotto processo

Dossier per distruggerlo, ma il genero di Gulotta è sotto accusa

Un nuovo capitolo della vicenda che coinvolge uno dei più noti chirurghi della città

PALERMO – È un capitolo intrigato della più ampia storia giudiziaria sulla concorsopoli al Policlinico di Palermo. Da oggi lo è ancora di più. Il giudice per l’udienza preliminare ha rinviato a giudizio per maltrattamenti Giovanni Zabbia.

Ad essere maltrattata sarebbe stata l’ex moglie Eliana Gulotta, figlia di Gaspare, noto chirurgo oggi in pensione del Policlinico di Palermo. E cioè la stessa donna a cui viene contestato di avere costruito un dossier fasullo per “distruggere la reputazione personale e professionale” dell’ex marito.

Come? Accusandolo falsamente di averla maltrattata con tanto di referti medici taroccati con cui avrebbe certificato lesioni mai subite.

Oggi una tappa processuale sembra andare in controtendenza, dando ragione alla donna. Il giudice per l’udienza preliminare Maria Cristina Sala ha rinviato a giudizio Zabbia. Eliana Gulotta si è costituita parte civile con l’assistenza degli avvocati Monica genovese e Giovanni Cascioferro.

Gaspare ed Eliana Gulotta (chirurgo plastico dell’ospedale Civico) finirono entrambi ai domiciliari (poi scarcerati dal Riesame per l’affievolirsi delle esigenze cautelari). I pm di Palermo indagavano sui concorsi pilotati per lavorare in corsia e venne fuori la storia delle presunte finte violenze subite dalla donna.

Il matrimonio della figlia era naufragato. Gulotta, influente ‘barone’ dell’ospedale universitario, si sarebbe attivato per danneggiare il genero. Addirittura avrebbe messo in piedi un’attività di “dossieraggio” – così lo definiva il giudice per le indagini preliminari Donata Di Sarno – trovando sponda in medici e rappresentanti delle forze dell’ordine.

Padre e figlia si sarebbero spinti fino a simulare che la donna fosse stata picchiata dal marito pur di metterlo all’angolo. Gli rimproverano una relazione extraconiugale, negata dall’uomo che l’ha sempre definita un’invenzione voluta per demolirne immagine e credibilità.

E così sarebbero spuntati dei certificati considerati falsi e redatti, secondo i carabinieri del Nas, da altri due medici compiacenti. Una messinscena dell’ex direttore della Chirurgia generale dell’ospedale universitario, oggi in pensione. Dopo la fine della relazione la donna ha denunciato Zabbia che si era sentito calunniato. Oggi il giudice le ha dato ragione e ha rinviato a giudizio l’ex marito.


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