Palermo, finisce nell'autocompattatore: morto operaio - Live Sicilia

Palermo, operaio cade nell’autocompattatore e muore FOTO

Gravissimo incidente sul lavoro a Brancaccio
PALERMO
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PALERMO – Palermo, incidente sul lavoro in via Ingham a Brancaccio. Mohamed Boujdouni, 48 anni nato a Marracash in Marocco, operaio della ditta Eurotech, è morto schiacciato mentre stava riparando un autocompattatore della Rap, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo. Per soccorrere l’operaio sono intervenuti i vigili del fuoco che dopo averlo estratto lo hanno affidato ai sanitari del 118. I medici hanno cercato di rianimarlo, ma non sono riusciti a salvarlo. L’uomo è morto schiacciato dalla barra del mezzo per la raccolta dei rifiuti. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia piazza Verdi. 

La Rap “Vicinanza alla famiglia”

“È inaccettabile. Non si può morire così e, soprattutto, non si può morire di lavoro. Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia di Mohamed Boujdouni, ennesima vittima innocente di un sistema che purtroppo non funziona come dovrebbe. Per quanto ci riguarda, chiederò maggiore vigilanza a tutti i livelli e un’attenzione senza deroghe al rispetto delle norme in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Bisogna intervenire sulla prevenzione, non possiamo più indignarci quando veniamo letteralmente travolti da una tragedia”, così il presidente Giuseppe Todaro ha commentato la notizia della morte dell’operaio della Eurotech, azienda che fornisce servizi di manutenzione alla Rap.

La Piana e Nobile (Cisl): “È inaccettabile”

“E’ inaccettabile dover constatare l’ennesimo grave incidente sul lavoro, l’ennesimo lavoratore che non fa ritorno a casa, esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia e ai colleghi del lavoratore rimasto vittima dell’incidente questa mattina a Palermo in via Ingham, serve una strategia sinergica per frenare questa piaga”. Cosi i segretari generali Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Fim Cisl Palermo Trapani Antonio Nobile intervengono sul grave incidente sul lavoro costato la vita oggi ad un operaio di 47 anni Mohamed Boujdouni, originario del Marocco, mentre stava riparando un autocompattatore in una officina di una ditta privata. “I rilievi in corso delle autorità competenti, verificheranno se le condizioni di lavoro dell’operaio garantivano la sua sicurezza ma intanto la vicinanza che ad ogni vittima viene espressa, deve essere accompagnata dai fatti e quindi da interventi veri e risolutivi di questa grande emergenza del mondo del lavoro”.

Secondo gli ultimi dati Inail già nel mese di gennaio 2023, gli infortuni sul lavoro denunciati in Sicilia sono stati 683. soltanto a Palermo nel gennaio 2023 se ne contano 406, e nel 2022 sono state 7.774 le denunce di infortuni. Gli incidenti mortali già nel solo mese di gennaio hanno colpito un lavoratore di Palermo, e cinque di tutta la Sicilia, dove lo scorso anno hanno perso la vita in 60. “Non c’è dubbio che il quadro resta grave – concludono La Piana e Nobile -. Serve il massimo impegno sia per potenziare i controlli con un maggior numero di ispettori e un raccordo continuo fra chi è tenuto a vigilare e far rispettare le regole. Formazione, rispetto delle norme, rispetto per la vita dei lavoratori e prevenzione, sono le uniche strade da percorrere per frenare questa emergenza” concludono La Piana e Nobile. 

Lionti (Uil Sicilia): “Inaccettabile morire così. Norme e controlli sono fondamentali”.

“Schiacciato da un autocompattatore a 47 anni. È inaccettabile morire così, sul posto di lavoro”, lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, che esprime profondo cordoglio per la perdita di Mohamed Boujdoun, che aggiunge: “In attesa che vengano chiarite le cause di questo tragico incidente, ribadiamo ancora una volta che applicare le norme e rispettare le regole è fondamentale per salvare molte vite. È importante, per questo, condividere il valore della cultura della sicurezza, della prevenzione e alzare il livello di attenzione sul tema con il confronto, l’informazione e la formazione. Non possiamo permettere che anche una sola persona si infortuni o perda la vita sul posto di lavoro. Ed è per questo motivo che insistiamo nelle nostre rivendicazioni. Chiediamo che aumentino i controlli, le ispezioni e gli ispettori. E che si inaspriscano le sanzioni per chi, violando le norme sulla sicurezza, provoca incidenti mortali. Per la Uil l’obiettivo resta quello di “zero morti sul lavoro”: proseguiremo nel nostro impegno di sensibilizzazione, confronto e denuncia”.

Cgil,monitorare la catena degli appalti

“Esprimiamo dolore e rabbia per l’ennesimo incidente sul lavoro, siamo vicini alla famiglia e ai colleghi di lavoro e vogliamo capire cosa sia accaduto. Intanto chiediamo al sindaco di convocare un tavolo con le società partecipate del Comune per un monitoraggio della catena degli appalti e per verificare le condizioni di regolarità all’interno delle aziende sotto il profilo delle norme contrattuali, previdenziale e della sicurezza”. Lo dicono la segretaria della Cgil di Palermo Laura Di Martino, il segretario generale Fiom Palermo Francesco Foti e il segretario Fp Cgil Palermo Andrea Gattuso. E’ la richiesta che Cgil Palermo, Fiom Cgil e Fp Cgil fanno all’amministrazione comunale in reazione all’incidente mortale che si è verificato oggi a Palermo presso il deposito degli autocompattatori di una ditta privata, l’azienda Seven, che si occupa di manutenzione dei mezzi di trasporto delle aziende municipalizzate di igiene ambientale. A perdere la vita un operaio marocchino di 47 anni, Mohamed Boujdouni, caduto in un autocompattatore. I segretari di Cgil, Fp Cgil e Fiom si sono recati in delegazione questo pomeriggio sul luogo dell’incidente mortale, in via Ingham.

“Siamo stati dietro ai cancelli dell’azienda, per assumere qualche elemento in più, per capire la dinamica dell’incidente che ha causato la morte dell’operaio. La verifica sul rispetto delle condizioni di sicurezza potrà arrivare solo dalle indagini e dai rilievi in corso – aggiungono Laura Di Martino, Francesco Foti e Andrea Gattuso – Abbiamo appreso che si è trattato di una morte atroce, cruenta, che allunga la lista degli incidenti mortali e che ci spinge a chiedere interventi urgenti per garantire la sicurezza sul lavoro. Dall’esterno abbiamo solo visto una fabbrica fantasma, che non presenta nemmeno un’insegna identificativa. E non abbiamo nessun iscritto tra i lavoratori”.

“Diciamo basta morti sul lavoro e chiediamo azioni concrete – proseguono Di Martino, Foti e Gattuso – Bisogna diffondere la cultura della sicurezza e della prevenzione, la formazione costante e colmare con le assunzioni i vuoti in organico all’ispettorato del lavoro e nei servizi di medicina del lavoro. Bisogna sanzionare chi non rispetta leggi e contratti, intensificare i controlli e il coordinamento tra gli enti preposti: Ispettorato del lavoro, Asp, Inail, Inps e parti sociali. Va inoltre garantito il pieno esercizio delle funzioni agli Rls e agli Rlst. Anche per tutte queste ragioni il 20 maggio saremo a Napoli a manifestare, perché non si può continuare ad ammalarsi o morire sul lavoro”.

Cisal: “Vera emergenza nazionale”

“La vera emergenza del nostro Paese si chiama sicurezza sul lavoro: le morti bianche sono un fenomeno odioso e intollerabile che deve interrogare le istituzioni e in generale il mondo del lavoro. L’operaio della Eurotech morto oggi a Palermo schiacciato da un autocompattatore, durante la manutenzione di un mezzo della Rap, è solo l’ultimo, tragico caso. Esprimiamo le più sentite condoglianze alla famiglia e chiediamo controlli più stringenti”. Lo dice Giuseppe Badagliacca di Fiadel Cisal.

Ugl: “Servono più controlli”

“Siamo davvero senza parole per la morte di Mohamed Boujdouni operaio di 47 anni della Eurotech morto a Palermo schiacciato da un autocompattatore, durante la manutenzione di un mezzo della Rap, ancora una tragedia nei luoghi di lavoro che colpisce la nostra comunità palermitana”. A dichiararlo è Franco Fasola, Segretario dell’UGL di Palermo. “I dati Inail di gennaio 2023 parlano chiaro, gli infortuni sul lavoro denunciati in Sicilia sono stati 683, soltanto a Palermo nel mese di gennaio 2023 se ne contano ben 406, e nel 2022 sono state 7.774 le denunce di infortuni – spiega Fasola – sono dati pesanti da mandare giù i quali testimoniano che la sicurezza non è per niente garantita ai lavoratori urgono più controlli quindi un’adeguata prevenzione messa in campo da tutti gli organismi preposti nessuno escluso per arrestare questa scia di sangue orami senza fine”.


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