PALERMO – “Aumento degli stipendi e servizi scadenti”: sono questi i motivi da cui è scaturita la protesta di alcuni studenti del Laboratorio Studentesco Autonomo dell’Università degli studi di Palermo. Questa mattina, infatti, alcuni ragazzi hanno fatto irruzione all’interno di Palazzo Chiaramonte a Piazza Marina per mostrare il loro dissenso nei confronti del provvedimento approvato lo scorso 10 marzo.
Megafono, striscione e un fumogeno per provare ad avere delle risposte dal Rettorato di Unipa. E’ questo quello che chiedono gli studenti, una risposta pubblica da parte di Massimo Midiri, il rettore dell’ateneo del capoluogo siciliano eletto nel luglio del 2021. Il telo bianco esposto all’interno di Palazzo Chiaramonte recita la scritta: “Per voi aumenti di stipendi, per noi tasse e servizi scadenti”.
Tramite un post pubblicato attraverso la propria pagina su Facebook, il Laboratorio Studentesco Autonomo ha affermato: “Negli ultimi giorni è avvenuto l’ennesimo e indecente schiaffo nei confronti di noi studenti universitari. Il 10 marzo è stato approvato l’aumento degli stipendi del personale amministrativo di Unipa. In un Ateneo coi i più alti tassi di idonei non assegnatari di borse di studio e alloggi, dove i servizi per il diritto allo studio sono pressocché inesistenti, dove le strutture in cui siamo costretti a studiare sono fatiscenti e inadeguate, per non parlare delle residenze universitarie, edifici che versano in totale degrado e abbandono, la nuova dirigenza pensa ad aumentarsi vertiginosamente gli stipendi. Il Rettore deve spiegazioni a tutta la comunità studentesca, siamo venuti a scomodarlo nel suo palazzo. Vergogna!”.
LA RISPOSTA DI MIDIRI
Poche ore dopo, il Rettore dell’ateneo palermitano, Massimo Midiri, ha risposto agli studenti in merito alla protesta messa in atto a Palazzo Chiaramonte: “Alcuni studenti manifestanti la loro protesta questa mattina nella sede del Rettorato sono stati prontamente accolti da me e dal Prorettore Vicario, prof. Enrico Napoli, per un confronto costruttivo che si è svolto nel segno del dialogo, dell’apertura e del rispetto reciproco.
Il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo – si legge nella nota -, nella seduta del 10 marzo scorso, ha approvato un aumento delle indennità che vengono corrisposte, in aggiunta al normale stipendio, ai Direttori di Dipartimento, al Prorettore Vicario, ai Prorettori, ai Consiglieri di Amministrazione, al Rettore. Sono indennità che compensano l’aumentato carico di lavoro, le pesanti responsabilità connesse alle cariche ricoperte, l’impossibilità di svolgere altri incarichi retribuiti. La notizia ha suscitato diversi commenti e, come sempre accade quando si entra in questi ambiti, anche diverse polemiche. Era il momento giusto? Sono stati individuati gli importi giusti? Si potevano trovare utilizzi migliori per quel denaro?
Ovviamente, queste domande non hanno risposte univoche. L’unico riferimento che si può prendere, per valutare gli importi fissati, sono gli altri Atenei italiani: il più immediato dato di confronto è quello dell’indennità del Rettore che, ad UniPa, dopo l’aumento, rimane ben al di sotto della media degli altri mega atenei, al terzultimo posto tra i dieci atenei con più di 40 mila studenti. Rimane, certamente, la consapevolezza, mia e Vostra, che ben altri sono gli aspetti importanti su cui l’Ateneo deve intervenire.
L’aspetto che mi preme, quindi, comunicarVi con questa lettera – spiega Midiri – è che l’Amministrazione dell’Ateneo da me guidata ha perfettamente chiare le priorità della propria azione. Siamo, dopo un decennio e più di tagli finanziari che hanno devastato il sistema universitario, in una fase economicamente florida: le risorse economiche sono in crescita, gli investimenti nazionali sulla formazione, sul diritto allo studio, sulla ricerca molto maggiori e stabili che negli anni passati.
[…] Spero si colga, quindi, che l’aumento delle indennità stabilito dal Consiglio di Amministrazione costituisce solo un segno di attenzione verso i colleghi dell’Ateneo, incluso chi Vi scrive adesso, impegnati a tempo pieno e senza riserve per migliorare la Vostra esperienza in UniPa e migliorare le Vostre chance di futuro a Palermo, in Sicilia o dove vorrete. Questo segno, però, Vi assicuro non è in nulla contrastante con i ben maggiori investimenti che lo stesso Consiglio ha già previsto, di cui vi renderemo conto molto presto, e su cui continua a lavorare, perché l’Università degli Studi di Palermo sia sempre di più all’altezza delle Vostre più grandi aspettative”, ha concluso il rettore dell’ateneo.